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Dani Alves trascina la Juve a Cardiff. Mandzukic ‘sta bene su tutto’. Mbappé ci prova

La squadra di Allegri si è sbarazzata del Monaco per 2-1 grazie alle reti di Mario Mandzukic e Dani Alves e si è presa la nona finale della massima competizione continentale della sua storia. I bianconeri hanno allentato la concentrazione solo nella seconda parte ma la pratica era già stata archiviata.
A cura di Vito Lamorte
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La Juventus è in finale di Champions League: la squadra di Massimiliano Allegri si è sbarazzata del Monaco per 2-1 grazie alle reti di Mario Mandzukic e Dani Alves e si appresta a disputa per la nona volta l'ultimo atto della massima competizione continentale. I bianconeri hanno allentato la concentrazione solo nel finale ma la pratica era già stata archiviata. La Juve è la prima squadra italiana a raggiungere 250 partite in Coppa dei Campioni, preliminari inclusi. Nota stonata della serata è la fine dell'imbattibilità europea della Juve che si ferma a 690 minuti (battuto il record italiano del Milan di 641′): la striscia dei clean sheets di fila viene stoppata a 6 e si tratta di un primato per la Champions League.

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La Vecchia Signora sbaglia l'approccio alla gara ma esce alla distanza e grazie alla rete di Mandzukic riesce a allentare un po' la pressione che si era fatta viva alle porte dello Stadium dopo il palo di Mbappé. Il raddoppio fantastico di Dani Alves ha chiuso, definitivamente, la gara e si denota come la prima frazione di gara si è sviluppata soprattutto in mezzo al campo ma ha visto le squadre molto lunghe, forse troppo. La differenza tra le due squadre, così come nella gara d'andata, l'ha fatta la fase difensiva: precisa quella bianconera, ‘ballerina'quella monegasca.

La ripresa è in totale controllo per la squadra campione d'Italia che palleggia e prova a verticalizzare quando c'è lo spazio per affondare. Massimliano Allegri può essere soddisfatto a metà per la gara dei suoi ma l'obiettivo era quello di qualificarsi per la finale ed è stato ottenuto senza troppi patemi: il modo di palleggiare e l'occupazione dello spazio sul campo è stata poco precisa rispetto agli standard della squadra bianconera.

I migliori

Dani Alves. È l'uomo in più della squadra bianconera in questo momento: attacca e difende con la stessa intensità, regala assist decisivi ai compagni e dispensa goal di ottima qualità. Dani Alves ha partecipato attivamente a 7 goal in questa stagione  con 3 reti e 4 assist: nessuno ha fatto come lui. L'ex laterale del Barcellona è riuscito a ritagliarsi i suoi spazi nell'undici titolare di Massimiliano Allegri e ora è uno dei leader indiscussi dello spogliatoio.

Kylian Mbappé. Le potenzialità della punta francese non sono in discussione ma il processo di crescita deve essere graduale e non bisogna subito chiedere la luna a questo ragazzo del '98. Prova a mettere in difficoltà la retroguardia bianconera e trova un palo (in evidente offside) e una rete da vero opportunista ma non può fare di più contro l'organizzazione difensiva della Vecchia Signora.

Mario Mandzukic. Fa sempre il suo, in qualsiasi ruolo Allegri lo metta. Nella serata in cui torna a giocare di punta trova la rete dopo un'occasione mancata e mette in ghiacciaia la qualificazione per la finale di Cardiff. Un lottatore che non si risparmia mai ed è alla ricerca della sua seconda Champions League, dopo quella conquistata con il Bayern Monaco.

Joao Moutinho. Il suo inserimento in mezzo al campo riesce a dare verve e spinta in più ai monegaschi ma non basta per reggere 90′ contro la linea mediana della Juventus. I piedi sono sempre squisiti ma l'età si fa sentire.

Gonzalo Higuain. Non è andato in rete ma questa sera El Pipita ha fatto quello che un centravanti di grande livello deve fare: ripiegare, appoggiarsi sui centrocampisti e creare spazio alle sue spalle, farsi fare fallo per far salire la squadra e mandare in porta i suoi compagni.

I peggiori

Andrea Barzagli. Non è al livello delle solite prestazioni: nell'uno contro uno con Mbappé va spesso in difficoltà e dalla sua zona arrivano i pericoli maggiori per la difesa juventina. Non proprio sul pezzo.

Jemerson. Che fosse l'anello debole della squadra monegasca si sapeva ma, ogni volta che gli passa un pallone davanti, è sempre un pericolo. Il centrale brasiliano non sembra essere all'altezza del palcoscenico europeo e ogni volta che viene puntato va in difficoltà.

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