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A Cardiff la finale di Champions Juve-Real Madrid

Dani Alves: “Alla Juve vincere è un’ossessione. Dybala come Messi”

Il laterale brasiliano ha fatto un resoconto del primo anno in bianconero e della lontananza da Barcellona, la sua seconda casa: ha parlato dell’ossessione di vincere che si respira nello spogliatoio della Vecchia Signora, ha paragonato Paulo Dybala a Lionel Messi e in questa splendida lettera ha raccontato un aneddoto gustoso sul numero 10 del Barcellona.
A cura di Vito Lamorte
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Uno dei protagonisti della stagione della Juventus sarà, certamente, al top sabato sera per la finale di Champions League con il Real Madrid. Il laterale brasiliano ha fatto una specie di resoconto del primo anno in bianconero e della lontananza da Barcellona, la sua seconda casa:

Quando sono andato alla Juve, era come lasciare di nuovo casa e frequentare una nuova scuola. In tutta la mia vita ho amato attaccare e ora mi trovavo in un posto dove la difesa conta piu' di tutto. Ancora una volta ero il cane nel cortile che fissava una recinzione invisibile. Dovevo andare via? No. A inizio stagione ho voluto assicurarmi che i giocatori della Juve capissero che rispettavo la loro filosofia e la loro storia e una volta ottenuto il loro rispetto, ho provato a mostrare anche i miei punti di forza. Un giorno ho guardato la linea di meta' campo e mi sono detto: vado? Ora. Attaccare, attaccare, attaccare. (E, ok, magari difendere un po', o Buffon mi sgrida).

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Dani Alves ha iniziato un po' in sordina, come lui stesso ha dichiarato, ma si è preso la Juventus e i suoi tifosi con delle prestazioni da vero campione e parla dello spirito che si respira nello spogliatoio bianconero:

Al Barcellona giocavamo a memoria, alla Juve diverso, è la nostra mentalità di gruppo che ci ha portato alla finale di Champions. Quando arriva il fischio iniziale, semplicemente troviamo un modo di vincere. Vincere alla Juve non e' solo un obiettivo ma un'ossessione, non ci sono scuse.

A due giorni dalla finale di Champions League l'ex terzino di Siviglia e Barcellona ha raccontato al The Players' Tribune dagli inizi di carriera fino all'approdo in bianconero. L'ex terzino blaugrana si perdeva rivelato di aver festeggiato quando il Barcellona ha compiuto l'incredibile rimonta in Champions sul PSG:

Come qualsiasi tifoso sono impazzito perche' la verità è che ho ancora il Barcellona nel mio sangue. La dirigenza mi ha mancato di rispetto? Assolutamente. Ma non puoi giocare per un club per otto anni, vincere tutto quello che abbiamo vinto e non conservarlo nel cuore per sempre. Ma prima di andare alla Juve feci una promessa alla dirigenza: ‘vi manchero". Non come giocatore ma in termini di spirito, di cura dello spogliatoio, di ogni goccia di sangue che ho dato ogni volta per la maglia.

Dani Alves si diverte a prendere in giro gli argentini che ha avuto come compagni di squadra e paragona Messi a Dybala:

A volte penso che la vita sia un circolo, non riesco a sbarazzarmi di questi argentini. Al Barça avevo Messi, alla Juve Dybala. I geni mi seguono dovunque, lo giuro. In allenamento un giorno ho visto qualcosa in Dybala che ho visto prima in Messi. Non è solo il dono del talento puro ma quel dono combinato con la voglia di conquistare il mondo.

E a proposito di Messi il difensore argentino ha regalato un annedoto meraviglioso sul numero 10 del Barcellona, che in allenamento deliziava i compagni di squadra e lo faceva giocando con le scarpette slacciate, da vero fenomeno:

Ricordo, durante un allenamento, che Messi stava facendo delle cose illogiche. Le faceva ogni giorno, ma stavolta c'era qualcosa di diverso. Era stata una sessione molto dura durante la quale dribblava e segnava come un killer. Poi però ho guardato le sue scarpette: erano slacciate. Ho pensato ‘No, è impossibile, è uno scherzo'. Voglio dire, completamente slacciate, entrambe. Come la domenica al parco. Quello è stato il momento in cui ho capito che non avrei mai giocato con uno come lui nella mia vita.

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