Dallo 0-7 alla finale di Coppa: Delio Rossi re di Palermo. E un futuro che potrebbe essere azzurro
Quando come Presidente c'è un certo Maurizio Zamparini non si può mai stare tranquilli, anche se vieni confermato ed esaltato e indicato come il "migliore allenatore" mai avuto prima. Lo sa benissimo Delio Rossi, emiliano di Rimini, classe 1960, che con il patron dei rosanero ha avuto – e sta avendo – un rapporto a dir poco travagliato, fatto di amore e di odio, di incomprensioni e grandi intendimenti. Perchè Zamparini ha la fama – che conferma ogni volta che può – di mangia-allenatori e di presidente fumantino ma anche perchè Delio Rossi ha una coerenza e una tenacia nel portare avanti il proprio credo calcistico malgrado tutto e tutti mai smentendo negli anni se stesso.
L'ESONERO TRA LE LACRIME – L'ultima, incredibile, telenovela di Delio Rossi a Palermo non inizia come vorrebbe la storia nel lontano 23 novembre 2009, giorno in cui venne scelto da Zamparini per sostituire sulla panchina rosanero Walter Zenga, ma porta una data ben più recente: 28 febbraio 2011. E' il giorno della sconfitta più incredibile della storia del Palermo, contro l'Udinese capace di segnare sette gol alla Favorita. Palermo-Udinese 0-7 segna infatti la fine del rapporto tra il tecnico e la società siciliana. I gol e gli show di Di Natale e Sanchez affondano il rapporto Zamparini-Rossi, con il presidente che aveva già da diverso tempo ‘accusato' il proprio tecnico di non sapere impostare una manovra difensiva degna di una squadra che doveva lottare per i vertici della classifica. Davanti alla furia del presidente nulla valevano i precedenti di Delio Rossi sulla panchina del Palermo: dei rosanero è stato l'allenatore più vincente nella storia, con il record di 65 punti, quello delle 18 vittorie e delle 9 sconfitte e quello 59 reti realizzate, con un quinto posto a due punti dalla qualificazione in Champions League. Quel giorno, Rossi, lascia la squadra all'ottavo posto in campionato e con la semifinale di Coppa Italia da disputare, dopo aver subito l'eliminazione dall'Europa League nella fase a gironi. Lascia tra le lacrime, in una conferenza che ha fatto storia, con una tifoseria e una squadra che erano fortemente contrari alla volontà di Zamparini, che scelse Serse Cosmi.
L'ASCESA E LA CADUTA DI SERSE COSMI – Con Cosmi arrivano in Sicilia anche i suoi collaboratori Mario Palazzi e Francesco Bulletti, tutti con un contratto fino al termine della stagione. Una rivoluzione tecnica che aveva come intento il rilancio in campionato del Palermo, cercando di dimenticare gli errori recenti che stavano condannando la società rosanero ad un anno di transizione. Cosmi esordisce sulla panchina rosanero in Lazio-Palermo, con una sconfitta per 2-0 della 28ª giornata. La prima vittoria arriva solamente alla 30ª giornata, la prima allo Stadio Renzo Barbera per Cosmi, disputata il 19 marzo e vinta per 1-0 sul Milan. Ma non basterà a Zamparini: la sua esperienza sulla panchina del Palermo è durata quattro partite: il 3 aprile 2011 infatti, a poche ore dalla sconfitta nel derby contro il Catania per 4-0, viene sollevato dall'incarico, con Rossi che viene richiamato. Con Cosmi, il divorzio dal Palermo non sarà indolore con dichiarazioni forti tra il tecnico e il presidente ma alla squadra e alla piazza importerà poco: Delio Rossi, il Re di Palermo è tornato e tuti sono ancora con lui.
IL RITORNO A PALERMO E LA RIVINCITA SU ZAMPARINI – La rinascita del Palermo non tarda a venire. Con il rientro di Rossi e chiusa la parentesi di Serse Cosmi, l'ambiente ritrova motivazioni che sembravano sopite. Il tecnico si conferma: non cambia la sua filosofica di lavoro, i suoi dettami tecnico-tattici mentre Zamparini sembra farsi da parte in attesa dei risultati. Per Rossi è la ‘prima volta' nell'essere richiamato come allenatore su una stessa panchina e il secondo debutto coincide con il pareggio casalingo contro il Cesena per 2-2. In campionato, il Palermo ritrova una certa continuità di rendimento e risultati. Alla 33a giornata arriva anche la vittoria, sul campo della Roma all'Olimpico per 2-3 grazie alla doppietta di un ritrovato Hernandez. Poi il successo alla Favorita contro il Napoli, per 2-1, con un altra prestazione e risultato di prestigio. La ‘cura' Delio Rossi si fa sentire e , malgrado la sconfitta di Parma, i tre punti arrivano puntuali anche contro il Bari per una classifica che vede i rosanero saldamente all'ottavo posto a due turni dalla fine.
LA STORICA FINALE DI COPPA E UN FUTURO AZZURRO – Ma il fiore all'occhiello della stagione in rosanero di Delio Rossi è in Coppa Italia dove, dal suo rientro in panchina, si gioca una storica semifinale contro il Milan. A San Siro, contro i rossoneri pronti a festeggiare il loro 18° tricolore, il Palermo costruisce il proprio passaggio in finale: spettacolare 2-2. Pastore risponde al gol di Ibrahimovic, poi Hernandez al 53′ fa sognare i tifosi siciliani con il gol dell'1-2 fino al pareggio nel finale di Emanuelson che ferma il tabellino sul 2-2. Poi, il capolavoro nel ritorno alla Favorita con la vittoria per 2-1 e una finale conquistata dopo 32 anni di astinenza. Il successo arriva con i gol di Migliaccio e il rigore di Bovo nel secondo tempo prima del break firmato dal solito Ibra nel finale di partita. Una galoppata firmata da Delio Rossi, il tecnico che ha già scritto la storia del Palermo e che è pronto ad inserire un altro capitolo per la finalissima di Coppa Italia del 29 maggio dove affronterà una tra Inter e Roma. L'obiettivo è alzare al cielo la prima Coppa in rosanero dopo le due finali degli anni 70 perse. Il trampolino di lancio perfetto per un futuro che profuma sempre più d'Azzurro, per un dopo Prandelli che potrebbe vedere in lizza proprio Delio Rossi in antagonismo a Carletto Ancelotti.