Dall’inferno della C alla Serie A in due anni: Fabio Liverani nella storia del Lecce
Dopo il Brescia di Eugenio Corini, la Serie A riabbraccia anche il Lecce di Fabio Liverani. A sette anni di distanza dall'ultimo torneo giocato dai salentini, concluso con il terzultimo posto e la successiva retrocessione in Lega Pro per lo scandalo calcioscommesse, il club pugliese può finalmente festeggiare il ritorno nel massimo campionato italiano. Quella dei giallorossi è stata un'impresa straordinaria, paragonabile a quella compiuta recentemente anche dalla Spal di Leonardo Semplici.
Come la formazione di Ferrara, anche il Lecce è infatti riuscito a fare il doppio salto dalla Serie C alla Serie A in sole due stagioni: un exploit che la società leccese aveva già centrato a cavallo tra il 1995 e il 1997, quando la squadra allora allenata da Gian Piero Ventura riuscì a tornare tra i grandi, prima dell'ennesima retrocessione al termine del campionato 97/98.
Liverani nella storia del Lecce
Sulla cavalcata di La Mantia e compagni, c'è ovviamente l'impronta indelebile del 43enne tecnico romano. Entrato di diritto nella storia del Lecce, insieme ad altri allenatori che sono riusciti a festeggiare la promozione al "Via del Mare" (tra questi anche Eugenio Fascetti, Carlo Mazzone, Nedo Sonetti e Delio Rossi), Fabio Liverani ha messo la sua firma sul trionfo salentino grazie ad una perfetta gestione del gruppo e ad una continuità di risultati che alla fine si è dimostrata fondamentale. "Successo strameritato, non ho mai avuto dubbi sul cammino di questa squadra – ha spiegato nel post gara il tecnico del Lecce – Ora è giusto goderci il momento e festeggiare, per preparare il prossimo anno c'è tempo. La Serie A è difficile da mantenere, ma questa società è solida e può centrare la salvezza, grazie anche all’entusiasmo di questa piazza".
La prima volta di Sticchi Damiani e la gioia del capitano
Se il mister ritroverà la Serie A da allenatore dopo la triste parentesi con il Genoa di Enrico Preziosi, per il presidente Sticchi Damiani sarà invece il debutto assoluto nel massimo campionato. Gran parte del merito va infatti dato anche alla società e a chi ha saputo dare vita ad un progetto che si è rivelato vincente nel giro di pochi anni. "E' una soddisfazione grande, l'emozione è storia – ha spiegato il capitano Mancosu ai microfoni di TCP – Ci godiamo una festa meritatissima, questo gruppo ha sempre creduto in questa promozione che arriva al termine di un campionato da protagonisti".