Dalla Champions alla Serie A, il Napoli rilancia la sfida scudetto alla Juventus
Napoli-Benfica ha lanciato un messaggio chiaro: non c'è solo la Juventus in Italia ad essere una squadra con respiro e una caratura internazionale. C'è anche il Napoli di Sarri che si candida ad essere la sorpresa di questa edizione della Champions League, stretto fra squadre con grandi nomi e budget come Real Madrid, Barcellona e il Manchester City di Guardiola per adesso imbattuto ma che il Napoli vorrà sfidare fin dove possibile. Contro il Benfica il Napoli è riuscito a cambiare pelle fra un primo tempo contratto e d'attesa e un secondo tempo in cui ha alzato il pressing, diventato insostenibile per gli inesperti portoghesi, presentatisi al San Paolo con molti giocatori non pronti per questi palcoscenici.
Allan si è alzato di 20 metri, andando a prendere la fonte di gioco avversaria e togliendole linee di gioco, Jorginho a sua volta ha alzato il baricentro della squadra dando la possibilità ai terzini, soprattutto Ghoulam, di spingere di più, ma soprattutto Hamisik è stato capace di farsi trovare meglio fra le linee giocando una partita perfetta per tempismo negli inserimenti e nello smarcarsi. L'asse con Ghoulam è stato eccezionale e ha sviluppato gioco per 90 minuti senza pause, né cali di lucidità.
Sulla catena di centrosinistra il Napoli è riuscito a vincere la partita. In quella zona di campo inoltre ha fatto sconquassi Dries Mertens, bravissimo nel mandare in confusione l'avversario diretto e a far collassare l'intera difesa lusitana lasciando spazi da sfruttare per Milik e Callejon. I gol sono venuti proprio grazie alle difficoltà della difesa portoghese di spostarsi in velocità sui due lati del campo, sfruttati nella sua interezza invece dal Napoli, causando i due falli che hanno dato la possibilità a Mertens di segnare su punizione e a Milik di realizzare il rigore per un fallo su Callejon.
Anche il quarto gol è un'altra azione che fa perno sul cambio di fascia rapido, con un Milik molto bravo nel servire in area Mertens invece di concludere. I cambi non hanno alterato l'assetto tattico e i due gol portoghesi sono arrivati più per errori individuali: di Jorginho il primo, un errore di disimpegno che vale la candela in una partita dell'italo-brasiliano perfetta per tempi di gioco dettati e capacità di servire sempre il compagno libero sul movimento a tagliare; di Ghoulam il secondo, purtroppo stanco dopo il suo tanto e proficuo proporsi in avanti. Adesso il Napoli di Sarri ritorna a sfidare la Juve in campionato, con l'intento espresso da parte dell'allenatore di utilizzare la sua intera rosa (ieri Albiol si è infortunato e Maksimovic lo ha sostituito molto bene) e a sognare ancora notti europee così belle e da squadra esperta.