Dal gol alla Stella Rossa alle 0 presenze col Chievo: quale futuro per il talentino Micin
Continua la nostra panoramica nei settori giovanili italiani alla scoperta di quelli che si spera saranno i campioni del domani. Questa volta ad attirare la nostra attenzione è stato un ragazzo del vivaio del Chievo. Il suo nome è Petar Micin, attaccante classe 1998, arrivato a gennaio in gialloblu in prestito. Andiamo adesso a scoprire insieme alcune curiosità sulla giovane punta serba a disposizione di mister Lorenzo D’Anna, in quanto aggregato da subito alla prima squadra.
Petar ha già l’esperienza di un veterano
La fortuna di Petar Micin, è soprattutto quella di essere stato già formato calcisticamente e caratterialmente nella SuperLiga serba dove con la maglia del Cukaricki ha collezionato ben 16 presenze realizzando anche 2 gol, di cui 1 contro la Stella Rossa di Belgrado togliendosi quindi di mettere a segno una rete alla compagine del massimo campionato serbo più rappresentativa.
Futuro in Italia?
L’arrivo in prestito al Chievo nel mese di gennaio sembrava poter essere il salto importante nella carriera di Petar dopo un lunghissimo tira e molla con l’Udinese che aveva praticamente preso il calciatore prima di arrendersi all’insistenza della squadra clivense. In Serie A non ha mai esordito, dato anche il momento della squadra che non poteva permettersi momenti sperimentali vista la classifica precaria che ha visto il Chievo salvarsi solo all’ultima giornata. Ma nonostante questo, qualora dovesse essere riscattato, l’inizio del ritiro estivo con il club veronese, potrebbe rappresentare un’occasione importante per mettersi in mostra con il nuovo tecnico.
Una punta che sfrutta al meglio la sua fisicità
Non inganni l’età, perchè Micin, nonostante sia un classe 1998, quindi solo 19 anni, essendo nato il 29 settembre, sembra avere già un’esperienza tale e una personalità di quel calciatore sicuro di sé capace di fare il suo esordio anche in Nazionale, prima nell’Under 17 della Serbia nel 2014 per poi esordire nella stupenda Under 21, ovviamente sempre della Serbia, con cui ha esordito lo scorso 10 novembre 2017 per poi totalizzare 5 presenze. La caratteristica principale che traspare dalle sue qualità, è soprattutto il fisico. L’attaccante del Chievo infatti è alto 189 centimetri che gli consentono di muoversi sia come punta centrale sfruttando colpi di testa e sponde per i compagni di squadra di fascia, sia come esterno aggiunto per supportare la punta di riferimento e sfruttare il suo fisico in fase offensiva. Con la partenza di Inglese in direzione Napoli, potrebbe essere anche lui l’idea in più del Chievo per la prossima stagione in attacco da affiancare alla stella polacca Stepinski che sembra essere in pole per sostituire l’ex punta del Carpi pronto a sbarcare in Campania.
Valore in crescita: Petar è un gioiellino
Lo score stagionale, specie se ci concentriamo sui sei mesi in Italia, è quello di un calciatore, sia pure giovane e pieno di potenzialità, normale, anzi, quasi in difficoltà con addirittura 0 presenze nella Primavera clivense. Eppure, potenzialità alla mano, il talentino serbo non è una scommessa o un azzardo ma una autentica risorsa da poter sfruttare nella prossima stagione in prima squadra. Il suo valore di mercato, il più alto nelle giovanili dei gialloblù, è una sorta di garanzia con il suo 1.5 milioni di euro di ‘value’, al netto delle scarse occasioni nelle quali s’è fatto vedere, come assicurazione della forza e della grandezza del ragazzo.
D’Anna possibile chiave di volta
Con la presumibile conferma di D’Anna nei panni di allenatore del Chievo lo stesso Micin potrebbe ottenere dividendi, in termini di presenze e rendimento, maggiori. L’ex tecnico della Primavera, infatti, conoscendo le caratteristiche del ragazzo, potrebbe essere il suo miglior sponsor per la prossima annata qualora venisse riscattato. Un’annata, col ritiro estivo a fare da spartiacque per il 2018/19, che potrebbe schiudergli le porte della formazione principale o magari pure quelle del prestito, del trasferimento a titolo temporaneo in giro per l’Italia. Un prestito decisivo per la sua crescita e la sua formazione professionale.