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Da top a flop in pochi mesi, perché Higuain può tornare alla Juve (che lo ha scaricato)

A Milano, soprattutto alla luce della sentenza Uefa e delle restrizioni/sanzioni che comporta, dell’eliminazione dalla Coppa e del rendimento al di sotto delle attese, Gonzalo Higuain è passato da colpo di mercato dell’estate per puntare alla Champions a flop costoso. Per riscattarlo il club dovrebbe pagare altri 36 milioni dopo i 18 versati per il prestito nell’estate scorsa e corrispondere uno stipendio da 10 milioni a stagione. Conviene davvero tenerlo?
A cura di Maurizio De Santis
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Che fine farà Gonzalo Higuain? A Torino non è mai stato amato come a Napoli, che lo aveva eletto a nuovo argentino da venerare dopo il record di gol e la sfida scudetto alla Juventus. A Milano, sponda rossonera, c'è finito solo perché in bianconero doveva fare posto a Cristiano Ronaldo: serviva una persona da sacrificare e lo hanno accompagnato alla porta con un escamotage di mercato conveniente per tutti. Prestito con diritto di riscatto così da non gravare troppo sulle finanze dei rossoneri, stipendio da 9.5 milioni di euro (due in più di quanto percepiva sotto la Mole) per il calciatore e una nuova prospettiva dove alimentare la propria fama di bomber in un club tra i più titolati al mondo, in cerca di riscatto e di rilancio dopo l'avventura cinese. Più che una favola all'insegna del ‘vissero tutti felici e contenti' sembra il manuale del ‘soprammobile di lusso', di quelli che hanno anche un grande valore e li sposti da una parte all'altra della casa perché non prendano troppa polvere.

La crisi del gol di Gonzalo Higuain

A Milano, soprattutto alla luce della sentenza Uefa e delle restrizioni/sanzioni che comporta, dell'eliminazione dalla Coppa e del rendimento al di sotto delle attese, Gonzalo Higuain è passato da colpo di mercato dell'estate per puntare alla Champions a flop costoso. Il Pipita non segna dal 28 ottobre scorso (in occasione della vittoria per 3-2 contro la Sampdoria), ha racimolato appena 5 reti in campionato, 2 quelle realizzate in Europa League, il calcio di rigore sbagliato contro la Juventus (oltre all'espulsione per la frustrazione sfogata contro l'arbitro Mazzoleni) ha rappresentato il punto più basso della sua esperienza milanista assieme alla batosta collettiva presa ad Atene contro l'Olympiakos.

La sentenza Uefa alimenta dubbi sul futuro del Pipita

Cosa è successo all'attaccante che a Napoli ha riscritto la storia dei cannonieri in Italia? Cosa è successo al bomber dei 36 gol? Che fine ha fatto l'istinto killer del rapace d'are di rigore? Domande che fanno il paio con un altro tipo di perplessità: ovvero, fino a che punto il Milan può permettersi il lusso di un calciatore del genere? La logica asettica dei conti, che la Commissione Uefa ha imposto al club che ha l'obbligo di rientrare nei parametri del fairplay finanziario entro il 2021, comporta un'attenta valutazione sulla possibilità che a fine stagione scatti l'opzione per l'acquisto a titolo definitivo.

Quanto costa il Pipita al Milan, perché rischia il ‘taglio'

Il motivo? Tutto economico. Ai 18 milioni già versati nell'estate scorsa ne andrebbero aggiunti altri 36 per formalizzare la cessione oltre allo stipendio da top player (9.5/10 milioni) da corrispondere al calciatore in base a un contratto fino al 2021. Ironia della sorte, la data indicata dalla Uefa per raggiungere il pareggio di bilancio. Cosa significa? Che a giugno, se il Milan decide di non esercitare il diritto di riscatto, Higuain torna alla Juventus e poi saranno i bianconeri a cercare la giusta sistemazione all'argentino. Quante possibilità abbia il Pipita di restare in rossonero è difficile dirlo adesso. Certo è che se non arriverà nemmeno la partecipazione alla prossima edizione della Champions né lui né Gattuso avranno ancora molte chance.

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