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Da Romero a Kouamé a CR7, ecco l’11 dei migliori esordienti della Serie A 2018/19

Da uno dei più forti e con maggior impatto debuttanti della Serie A, al secolo Cristiano Ronaldo, alle giovani punte Piatek e Kouamé del Genoa passando per il terzetto centrale composto da Romero, Calabresi e Marlon fino ai centrocampisti Ruiz e Zaniolo, ecco il dream team rookies della Serie A edizione 2018/19.
A cura di Salvatore Parente
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Il mercato estivo è ormai lontano, quello invernale, ad un passo. Eppure, dopo quattro mesi di calcio, partite giocate, colpi di scena, delusioni e conferme, un punto sulle facce nuove della nostra Serie A può già essere fatto, eccome. L’analisi però, invece di prevedere un monitoraggio massivo, completo su tutti i nuovi acquisti dei 20 club della nostra massima serie, si concentra sugli esordienti nel nostro torneo, ovvero: su quei calciatori che, o per giovane età, o perché provenienti da altri campionati, hanno da poco messo piede sugli italici rettangoli verdi.

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E da questa valutazione, supportata anche dalla media voto guadagnata da questi elementi in queste prime 16 gare di Serie A, esce un quadro piuttosto variegato, ed interessante, sugli interpreti con maggiore impatto nel nostro contesto. Qui, dunque, una summa, in una top 11, dei migliori debuttanti della pista quando siamo giunti alle porte di una nuova, avvincente giornata del 117esimo massimo torneo italiano.

Olsen in porta: nota lieta in una Roma in crisi

Sono circa 79 gli esordienti, i rookie li chiameremmo negli States, che, dal 18 agosto ad oggi, sono scesi per la prima volta in campo in Italia. Cinque, fra i pali: Olsen, Provedel, Ospina, Musso e Lafont. E fra questi, l’estremo difensore giallorosso, al netto di qualche fisiologica imprecisione, è, al momento, quello che, stando alle medie voto dei quotidiani sportivi, pare aver fatto meglio. E sì perché se ci affidiamo a questo criterio di base, nessuno sin qui ha pareggiato il 6.14 che fa registrare di solito in partita il portiere svedese che, pur dovendo sostituire il partente Alisson, non sembra sfigurare affatto nel confronto, tutto statistico, col brasiliano. Solo tre clean sheet (tre gare senza subire gol) ma un rating medio più alto dei suoi pari ruolo con, in fila, Juan Musso a 6.08, secondo, Provedel terzo a 6.07, Ospina quarto a 6.06 e Lafont, il più giovane della pista, quinto, e ultimo, a 5.77.

Difesa a tre: un argentino, un ex Barça ed un italiano

Davanti al numero #1 della Roma, poi, ci sono tre difensori centrali capaci, malgrado il loro approdo da contesti totalmente differenti, di affermarsi come giovani e promettenti stelline del nostro campionato, anche in chiave mercato. La media del pacchetto arretrato dei debuttanti, a quota 21.6 anni, difatti, testimonia la freschezza dei centrali coinvolti ma anche i margini di miglioramento ancora nelle corde di Marlon del Sassuolo, Romero del Genoa e Calabresi del Bologna.

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Il primo, ex Barcellona e con la voglia di dimostrare il suo valore, e magari chissà riconquistare l’azulgrana con i catalani in possesso del diritto di recompra, il secondo con la grinta di chi vuole emergere e fare meglio del suo predecessore nel Grifone, ed esempio, Burdisso ed il terzo con l’ambizione di conquistare l’azzurro e far ricredere quella Roma che, la scorsa estate, lo ha ceduto per soli 200mila euro.

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Qualità ed atletismo, bel centrocampo per i rookie della Serie A

Nella terra di mezzo che chiamiamo centrocampo, invece, spazio ad un giusto mix di eleganza, qualità tecniche, dinamismo e forza fisica. Una mediana, tatticamente, un po’ troppo a trazione anteriore ma ricca di elementi forti, futuribili e che potranno dire la loro anche in sede di contrattazione nelle prossime finestre di mercato.

In regia, ma più con compiti di interdizione che di cucitura del gioco, ecco Meité del Torino, che vince la concorrenza di molti altri esordienti in quel ruolo, vedi Stulac, Bakayoko o Svaneberg, con sulle corsie laterali, l’ex Huracan Pussetto a destra e la freccia di Ancelotti Fabian Ruiz a sinistra e, in posizione di vertice alto in questo speciale rombo, Nick Zaniolo della Roma.

Mix Genoa-Juventus, CR7-Piatek

Davanti, non può non esserci Cristiano Ronaldo, devastante nei suoi numeri così come nella sua capacità, nel solo atto di scendere sul terreno di gioco, di incutere timore negli avversari. Gol e assist, carisma e dribbling, qualità e mentalità, forza fisica e spessore immuni ai cambi di latitudine ed evidenti, di più: lampanti anche qui da noi in Italia. Al suo fianco, sommessamente, il giovane esterno offensivo ex Cittadella Kouamé e il polacco, principe del gol, già a quota 11 Krzysztof Piatek.

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