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Da Puskas a Fabregas: quando il campione inventa il modo di giocare a calcio

In Monaco-Lione, lo spagnolo Fabregas ha stregato tutti con un nuovo tocco mai visto prima: palla schiacciata sotto la suola e tocco di punta in un unico movimento. L’ultima invenzione nel mondo del calcio che farà epoca, come il ‘tacco a giro’ di Cruyff, il ‘flip-flap’ di Ronaldinho o la ‘trivela’ di Quaresma.
A cura di Alessio Pediglieri
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"Un passaggio mai visto prima", "il più incredibile tocco della stagione 2018-2019". Sono questi alcuni dei principali commenti successivi alla partita giocata dal Monaco in Ligue1 contro il Lione, in cui Cesc Fabregas ha deliziato presenti e tifosi in tv con un controllo e passaggio che stanno facendo già impazzire gli esteti dei cosiddetti ‘tricks' ovvero quei colpi da campione che impreziosiscono le ‘skills'  di un calciatore. Insomma: l'ex Chelsea sembra essere entrato di diritto nel Ghota riservato ai pochissimi che con il pallone tra i piedi sono riusciti a creare un mito.

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Il tutto confermato, rigorosamente, via social perché gli ‘haters' o i detrattori sono sempre dietro l'angolo: quel controllo di suola, la palla schiacciata e che schizza perfettamente calibrata tra i piedi di un compagno a sostegno di un assist innovativo e perfetto, è stato casuale? No: "Certo che l'ho fatto apposta" ha subito commentato via Twitter lo stesso spagnolo a cancellare sul nascere ogni illazione o facili ironie.

Dopotutto a Monaco, Cesc Fabregas sta vivendo l'ennesima seconda giovinezza. Da quando è arrivato al Principato, nel mercato di gennaio, ha sempre giocato titolare diventando il protagonista assoluto della svolta del club che dal fondo della Ligue1 è tornato a respirare aria di impresa. Nelle ultime 4 giornate ha raccolto 10 punti, anche grazie al ritorno in panchina di Jardim e alla classe e l’esperienza dello spagnolo fondamentale per il 4-2-3-1. Con il ‘tocco' delizia nella sfida al Lione.

Quando i campioni inventano il calcio

Il ‘giro' di Cruyff

Di diritto Fabregas entra nella ristrettissima cerchia di chi può serenamente dire di aver inventato qualcosa di nuovo nel calcio. In attesa di capire quale nome verrà dato a questa giocata, lo spagnolo si fa largo tra i vari Puskas, Ronaldinho, Cruyff . Il fuoriclasse dell'Olanda e dell'Ajax anni 70 inventò il celebre "giro", messo in mostra per la prima volta come marchio di fabbrica nel  Campionato del Mondo del 1974 contro la Svezia.

Dalla ‘V' di Puskas al ‘flip-flap' di Ronaldinho

Prima, ci aveva pensato il grande Ferenc Puskas, campione ungherese degli anni ’50 e ’60 a dare un tocco in più al mondo del calcio, ideando per primo la oramai classica "giocata a V": palla da un lato e scatto su quello opposto, lasciando l'avversario di turno, basito, nel mezzo. Una tecnica che oramai si vede su tutti i campi, in ogni partita. Un po' come l' "elastico" (o ‘flip flap') divenuto celebre grazie a Ronaldinho: tocco d'esterno e d'interno velocissimo che lascia sul posto chiunque provasse a fermare il brasiliano che portò ai massimi livelli un'altra straordinaria invenzione, il ‘no-look'.

L' ‘incrociata' di Roccotelli e la ‘rabona' di Maradona

Se Cruijff, Ronaldinho o Puskas sono i più famosi, anche la "rabona" ha un padre putativo: Giovanni Roccotelli, un italiano. Che quasi nessuno conosce perchè quando si parla di ‘rabona' ci si rivolge col pensiero a Pelè, Gascoigne, Maradona (che fu uno dei primi a segnare anche un gol in quella maniera). Roccotelli, con una carriera vissuta tra Avellino, Torino, Cagliari, Ascoli, Taranto, Foggia, la esibì per primo ancora quando il gesto (colpire il pallone facendo passare una gamba dietro l’altra) aveva il nome tutto nostrano di "incrociata".

Quaresma e la sua ‘trivela'

Ma le innovazioni non finiscono certo qui. C'è la "trivela" ad esempio, creata dall'estro del portoghese Ricardo Quaresma (un colpo d'esterno collo che dà al pallone una parabola di sorprendente effetto) che riuscì addirittura a segnare in questa maniera al Mondiale del 2018 con la nazionale di Ronaldo.

Il ‘cucchiaio' da Panenka al Pupone

O ancora il "rigore alla Panenka", il papà del colpo a "cucchiaio", da calciarsi rigorosamente dagli 11 metri, poi reso ai massimi livelli nazionali, e non solo, dal nostro Francesco Totti (acme agli Europei del 98 contro l'Olanda) che ne fece un vero e proprio marchio di fabbrica.

Il ‘doppio passo' di Calomino

O, infine, il ‘doppio passo' la cui paternità risale addirittura agli anni ’20, dall’argentino Calomino (roteare un piede intorno al pallone senza toccarlo per poi partire in velocità). Una tecnica con cui i grandi di sempre, da Van Basten a Figo,  a Zidane e a Cristiano Ronaldo, da quasi 100 anni deliziano le platee di tutto il mondo.

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