Da Pitbull a stilista, la vita e gli eccessi di Edgar ‘ti spezzo in due’ Davids
Edgar Davids è stato uno dei migliori centrocampisti che hanno calcato i campi di Serie A alla fine del secolo scorso. I suoi occhialini e il suo agonismo, a volte esagerato, lo hanno fatto diventare un’icona del calcio olandese ma anche uno dei beniamini più amati dai tifosi della Juventus.
Dalla grande Ajax al flop col Milan
La storia calcistica di Edgar Davids inizia con l’Ajax. Nato nel 1972, ad Amsterdam gli viene appiccicato addosso, come una seconda pelle, il soprannome di “Pitbull”. Per l’aggressività, spiegò poi Louis Van Gaal. Era l’Ajax che nei primi anni ’90 faceva paura alle grandi europee. Vinse la Champions nel 1995 e nel 1996 perse in finale, a Roma contro la Juventus. Davids era con i lancieri e sbagliò il primo rigore nella lotteria finale. Sbarcò subito in Italia, al Milan, a parametro zero. Giocò poco, e male. Nel 1997 però la svolta, passò alla Juventus per 9 miliardi di Lire. E a Torino ebbe la sua grande rivincita.
Beniamino del popolo bianconero fino alla lite con Lippi
Durante l’esperienza bianconera ebbe un problema agli occhi: il glaucoma, che lo obbligò a giocare con un paio di occhiali spessi, quasi sempre arancioni, che rendevano lo sguardo di Davids quasi più cattivo. Fra tackle, interventi duri e decisi, ciò che emergeva del nazionale olandese, era la personalità messa in campo ad ogni partita. Fu uno dei simboli di quella Juve, allenata da Lippi e da Ancelotti. Uno degli idoli dei tifosi che ancora oggi parlano di lui come uno dei migliori calciatori ad aver indossato la maglia degli attuali campioni d’Italia. Peccato solo che gli sia rimasto il rammarico di non aver mai vinto la Champions con quella maglia che ha amato e onorato, ma con la quale perse due finali contro Real Madrid e Milan.
Un litigio con Lippi mise fine alla sua avventura alla Juventus e così passo al Barcellona. Da qui però si interruppe una magia e Davids ebbe un declino rapidissimo, consumatosi tra Inter, Tottenham e nuovamente Ajax. E’ stato sicuramente un simbolo del calcio degli anni ’90, della Juventus e dell’Ajax come grandi d’Europa, ma soprattutto di un calciatore con gli occhiali che faceva paura.
Duro in campo e fuori
Edgar Davids in campo non è mai stato tenero, e lo stesso ha sempre fatto anche fuori dal rettangolo verde. Quando arrivò in Italia, mise subito le cose in chiaro, parcheggiando in pieno centro a Milano con tanto di telefonino all'orecchio. Fu invitato a spostare l'auto da tre automobilisti, e lui rispose picchiandone due e riservando all'unica donna una combinazione d'insulti, senza tuttavia risparmiarle i fari della macchina. Ma non solo. Storia triste e vera non si sa quanto quella delle accuse di Sarah Hagens (madre del figlio Gyatso), modella olandese che denunciò l'ex compagno per tentato strangolamento e percosse, vicenda risoltasi poi ai tempi del Barça con la completa assoluzione.
Una sola passione: le belle donne
Anche se Edgar non ama molto parlare della sua vita privata, è stato più di una volta al centro dei giornali di gossip per flirt, veri o presunti, che comunque lo vedono sempre in compagnie di bellissime donne. Molte di queste non fanno parte dello starsystem, ma alcune sono note ai più soprattutto nei Paesi Bassi: dall'attrice e scrittrice olandese Halina Reijn alla fashion designer Olcay Gulsen.
Ovviamente anche quando ancora giocava in Italia non è mai stato insensibile alla bellezza femminile, infatti, una leggenda sul suo conto mai smentita dice che il Pitbull ai tempi dell'Inter fu messo definitivamente fuori rosa perché in una festa ci avrebbe provato spudoratamente con Afef, moglie di Tronchetti Provera.
Davids oggi: ambasciatore Juve, imprenditore di moda
In tempi più recenti il pitbull Davids è tornato a vestirsi di arancione giocando, stavolta però con la maglia del Barnet FC, compagine di Conference Premier (quinta serie inglese), di cui è diventato allenatore-giocatore nell’ottobre del 2012. Poco più di un anno dopo però, l’ex Ajax ha deciso di lasciare ufficialmente e definitivamente il mondo del calcio giocato, denunciando di essere “preso di mira” dagli arbitri del campionato, che lo avevano espulso, in questo calcio moderno molto meno fisico, per 3 volte in appena otto partite.
Oggi, a 43 anni dopo esser stato nel consiglio dirigenziale dei Lancieri (dal 2011 al 2012), Davids è ambasciatore del brand Juventus nel mondo (carica che ricopre dal 2013), possiede una sua linea di moda, “Monta Heritage” e dice di essere ancora affezionato al nostro paese. E ancora, a chi gli chiede chi sia mai stato il calciatore più forte della storia, l’originario di Paramaribo continua a rispondere, con fastidio, alla stessa maniera: “Io, ovviamente”. Non cambiare mai Edgar.