Da Klose a Ribery, la Serie A punta ancora sugli over 30 (ma non sempre sono buoni affari)
Con Ribery la Serie A si è arricchita di un nuovo talento, di una nuova attrazione per rendere sempre più equilibrata la massima serie. Un funambolo di fascia che però, oltre ad un invidiabile palmares, porta con sé un bel po’ di anni: 36. Dimostrando, ancora, come il nostro calcio, sia pure il terzo più giovane per media età in Europa, dietro a Ligue 1 e Bundesliga, è ancora tentato dai campionissimi, ma a fine carriera. E così, prima di anticipare o immaginare quale potrà essere la parabola viola dello ‘Scarface francese', ecco i migliori, e i peggiori, over 30 degli ultimi anni transitati per la nostra Serie A.
CR7, Klose e Lucio: la Serie A è un paese per ‘vecchi’
Vecchio è bello. O meglio, over 30 funziona. Non sempre però. Di certo in alcuni casi sì. Basti pensare al recente arrivo di Cristiano Ronaldo in Italia, dopo nove anni di Madrid, con 28 gol in 43 partite e due trofei finali, scudetto annesso. Insomma, col lusitano, fenomeno anche dal punto di vista atletico, si va sul sicuro.
Ma i paragoni, i riferimenti storici possono esser fatti anche per altri calciatori. Vedi Luis Figo, giunto in Serie A a 32 anni, sempre dal Real, con 4 scudetti di fila, o Miro Klose che, da transfugo dal Bayern Monaco, in casa Lazio, ha fatto un pezzo di storia a 33 primavere: una Coppa Italia nel 2013 e 63 gol in 171 sfide complessive. Nel lungo elenco, figurano pure Lucio, fra i protagonisti a 31 anni del Triplete del 2010, Dani Alves, Reina, Beckham, Ronaldinho e tanti altri che fanno ben sperare la Viola, e Franck Ribery, per il prossimo futuro dei toscani.
Vidic, Cole e Forlan: quando gli over 30 non vanno
Ma le avventure degli over 30 giunti nel Bel Paese, come detto, non sono sempre state positive. E la giurisprudenza in questo campo è ampio. Basti pensare, andando indietro nel tempo, a Mijatovic della Fiorentina, incapace di fare bene al ‘Franchi’ dopo il trionfo continentale col Real Madrid, e poi a Rivaldo nel 2003, con pochi guizzi in un Milan che vince anche senza le sue magie scudetto e Coppa Italia.
Ma l’elenco è ancora lungo e potrebbe arricchirsi di storie come quella della meteora giallorossa Cole, del fantasma interista Forlan, dell’inefficacia difensiva del serbo Vidic, in una edizione dell’Inter piuttosto lontana da quella attuale, passando per i vari José Sosa e Essien del Milan, Saviola (con un solo gol nel Verona 2014/15) fino al transalpino Anelka che, a 34 anni, colleziona solo 55’ nella Juventus di Conte. Insomma, over è bello, ma non sempre.