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Da CR7 junior a Cristian Totti, quando papà calciatore non è l’idolo dei figli

Un colpo all’orgoglio di questi calciatori che, nonostante le grandi gesta, non sono poi così “amati” dai figli che hanno come idoli altri top player. Spesso anche acerrimi rivali, proprio come Cristiano Ronaldo junior che stravede per la Pulce.
A cura di Fabrizio Rinelli
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Papà non ti arrabbiare, ma io preferisco l’altro. Un colpo durissimo, una ferita che probabilmente non sarà mai rimarginata per questi calciatori che, nonostante i gol e le prestazioni da urlo in campo, sono adorati da milioni e milioni di tifosi, ma poco apprezzati, calcisticamente parlando, dai propri figli. Sono infatti tanti i figli di alcuni di questi grandi top player europei che hanno come idoli altri calciatori, a volte rivali degli stessi papà e per cui tifano ogni volta che li vedono in campo. Scopriamo chi sono.

“Il mio idolo è Messi”. Che beffa per CR7

Rivali in campo e spesso unici a contendersi, da anni ormai, il Pallone d’Oro. Sono Cristiano Ronaldo e Leo Messi, due campioni assoluti del nostro calcio e probabilmente, ad oggi, i calciatori più forti al mondo. Fra i due c’è un terzo incomodo: il figlio di CR7. Una vera beffa per il portoghese quando, due anni fa, si portò a casa il terzo Pallone d’Oro della sua carriera. L’idolo di suo figlio infatti, non è lui stesso, ma il suo acerrimo rivale, Lionel Messi. L’incontro tra i due, in occasione della cerimonia di Zurigo, durante il quale Cristiano Ronaldo Junior è rimasto senza parole di fronte al fuoriclasse del Barcellona. Con un gesto della mano, il bomber del Real Madrid, indicò al piccolo di solo 5 anni, di raggiungere il rivale ed andargli incontro. Avvenne così la presentazione tra Ronaldo junior ed il campione argentino. La cosa che fece sorridere tutti, fu una frase di Cristiano, ascoltata da tutti i presenti: "Mio figlio ha visto un video di noi due su internet e parla solo di te".

“Ti faresti una foto con mio figlio?”

Ha davvero dell’incredibile l’episodio che ha visto protagonista di questa particolare classifica, un grande fenomeno del calcio italiano come Francesco Totti. Con un cognome così, qualunque bambino, a scuola, farebbe morire di invidia gli altri compagni di classe, ma invece non è così per il figlio del capitano giallorosso. In occasione dell’ultima gara di Champions giocata fra Roma-Barcellona, il capitano, rimasto per tutta la durata della gara seduto in panchina, al termine del match, da bravo papà, oltre a salutare e scambiare qualche parola con Leo Messi, immortalato dai flash di tutti i fotografi presenti all'Olimpico, il capitano della Roma avrebbe chiesto un particolare favore al campione argentino proponendogli di farsi scattare una foto insieme al suo primogenito, Cristian.

Il bambino, che oggi ha 11 anni e gioca nelle giovanili giallorosse, infatti è un grande fan della Pulce. Una possibilità troppo grande per “sfruttare le conoscenze di papà” e per farsi ritrarre proprio insieme al suo idolo, magari mostrando orgoglioso la foto agli amici. Immaginiamo già il capitano ferito nell’orgoglio.

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La famiglia Ibrahimovic a Roma per De Rossi

Per un carattere come quello di Zlatan Ibrahimovic, vedere i propri figli tifare per un altro calciatore, è un boccone davvero indigesto da mandare giù. La compagna di Ibrahimovic ed i due figli Maximilian e Vincent, tempo fa, scelsero lo Stadio Olimpico e Roma-Palermo per trascorre una giornata diversa. Maxi, 10 anni, e Vincent, 8, indossavano la tuta della Roma in tribuna con la loro mamma, Helena Seger con cui, con gli stessi figli, si fecero un bel weekend nella capitale italiana, godendosi il calcio e lo shopping e la cucina romana, nel Paese che è rimasto loro nel cuore.

La cosa che più sorprende però, è che Ibra non ha mai vissuto nella capitale, ma la famiglia sembra essere davvero innamorata della città di Roma e della squadra giallorossa. I due piccoli Ibrahimovic, sono infatti da sempre grandissimi tifosi dei ragazzi di Luciano Spaletti e hanno da sempre come idolo Daniele De Rossi. “Capitan futuro”, è infatti presente quasi ogni giorno nella vita dei piccoli Ibrahimovic, letteralmente folgorati dall’energia, la passione e il carisma di “Danielino”.

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Kai Rooney, un “tradimento” continuo

Jamie Vardy è stato l'uomo del momento per la sua incredibile vittoria del campionato di Premier League con il Leicester. Numeri e prestazioni che non sono passate inosservate al pubblico inglese, ma anche al capitano del Manchester United Wayne Rooney.  Il bomber dei Red Devils, ha infatti parlato dell’attaccante della squadra di Ranieri, chiamando in causa i suoi figli: "Mi hanno chiesto di prendere la maglia della Nazionale con scritto il nome di Vardy sulle spalle". Il suo grande idolo infatti è proprio lo stesso Vardy, ma il figlio di Wayne Rooney, attaccante e capitano del Manchester United, non smette di sorprendere.

Da quest’anno infatti, Kay Rooney, si sta allenando con i rivali del Manchester City. Il bambino di 7 anni ha giocato coi Red Devils fino allo scorso ottobre, ma poi ha cambiato maglia passando alla City Football Academy, dove ha colpito gli addetti ai lavori dei Citizens.  La beffa più grande? Kai Rooney è stato accompagnato al campo proprio dal padre Wayne che si è umilmente prestato a questa grande “beffa”.

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“Mio figlio vuole essere proprio come te”

Il calcio si sa, in Brasile, è una vera e propria religione. Tutti vogliono essere protagonisti nel loro Paese, lì dove questo sport è una cultura, un credo. Tempo fa, in occasione del match di Champions League fra Milan e Barcellona, in campo si sono incrociate le storie e il talento di due calciatori che, fra passato e presente, hanno fatto la storia della Nazionale verdeoro: Robinho e Neymar. Un rapporto d’amicizia saldissimo fra i due.

“Fratello, sono felice che tu sia un mio amico, ti voglio bene – scrisse l'attaccante rossonero al connazionale blaugrana su Instagram -. Mio figlio ha detto che vuole essere come te quando crescerà. Con tutto il rispetto per gli altri, dopo Pelè è stato già trovato il giocatore più forte della storia del Santos. Sono orgoglio di essere tuo idolo come tu lo sei per mio figlio”. Parole incredibili, quasi commoventi e soprattutto di grande stima e considerazione, nei confronti di un talento che, a suon di giocate da urlo, si sta facendo strada nel calcio europeo.

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