Curva chiusa per cori razzisti, respinto il ricorso della Juventus: i turni diventano due
Niente da fare per la Juventus. La prima sezione della Corte Sportiva d'Appello Nazionale ha respinto il ricorso della società bianconera contro il provvedimento del giudice sportivo per punire i cori razzisti contro Koulibaly e quelli discriminatori contro la città di Napoli nello scontro diretto dello scorso 29 settembre. Una beffa per la società del presidente Agnelli: passano infatti da una a due le gare da disputare con i settori ‘Tribuna Sud 1° e 2° anello' privi di spettatori, con sospensione dell'esecuzione della seconda gara
Cori razzisti in Juventus-Napoli, respinto il ricorso dei bianconeri e sanzione aggravata
La prima sezione della Corte Sportiva d'Appello Nazionale ha respinto il ricorso della Juventus rideterminando la sanzione nel seguente modo: confermata l'ammenda di 10mila euro inflitta in seguito alla gara con il Napoli dello scorso 29 settembre, mentre passano da una a due le gare da disputare con i settori ‘Tribuna Sud 1° e 2° anello' privi di spettatori, con sospensione dell'esecuzione della seconda gara. Una beffa dunque per i bianconeri che nella sfida del prossimo 20 ottobre contro il Genoa allo Stadium non potranno contare sui propri tifosi in curva.
Perché la curva della Juventus è stata chiusa per i cori razzisti contro il Napoli
La Juventus era stata sanzionata dal giudice sportivo "per i cori insultanti di matrice territoriale, reiterati ed aggravati dalla recidiva specifica, nei confronti dei sostenitori della squadra avversaria, provenienti dalla grande maggioranza dei tifosi assiepati nel settore interessato, e pertanto percepiti in tutto l'impianto, preceduti altresi', al 6° minuto del secondo tempo, da un coro discriminatorio di matrice evidentemente razziale nei confronti del calciatore del Napoli Koulibaly".
Le motivazioni del ricorso della Juve, bocciato dalla Corte Sportiva d'Appello
Bocciato il ricorso della Juventus che si basava soprattutto su due punti. Il legale del club bianconero Luigi Chiappero infatti aveva definito il tutto "un'ingiustizia" per la presunta disparità di trattamento tra la società di corso Galileo Ferraris e gli altri club. L'avvocato infatti puntava il dito sulla responsabilità oggettiva della Juventus, considerata non colpevole del comportamento di alcuni dei suoi tifosi: "E' forse ora di cambiare passo. Non credo che la responsabilità oggettiva per le società per i cori razzisti e territoriali sia un buon metodo per punire ciò che davvero deve essere sanzionato. E' ora di punire i singoli autori di comportamenti sbagliati. È ora di applicare la responsabilità individuale, almeno laddove la tecnologia lo consente, come nel caso dell'Allianz Stadium". Un intervento però che non ha convinto la prima sezione della Corte Sportiva d'Appello Nazionale che ha anzi rincarato la dose.