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Cristiano Ronaldo non basta. All’estero la Serie A ha ancora poco fascino

IMG, l’agenzia americana che ha acquisito i diritti tv della Serie A per l’estero per il triennio 2018/2021, fatica a venderli fuori dai confini nazionali. Nonostante l’approdo in Italia di Cristiano Ronaldo l’appeal del nostro campionato non aumenta: addirittura in calo in Sudamerica e in Scandinavia.
A cura di Michele Mazzeo
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Per ora non c'è alcun effetto Cristiano Ronaldo sull’appeal della Serie A all’estero. Il calcio italiano non attira i broadcaster stranieri o almeno non come ci si attendeva. È questo quello che emerge dalla ricerca pubblicata da Sports Business e fatta da TV Sports Markets che fa il punto sullo stato dell’arte della vendita oltre i confini nazionali dei diritti tv del nostro massimo campionato.

Un buco attuale da 100 milioni di euro

Secondo lo studio infatti il gruppo statunitense IMG, che si è aggiudicato i diritti per trasmettere la massima serie all'estero per il triennio 2018/2021, non è ancora riuscito a rientrare dei 340 milioni di euro pagati alla Lega di Serie A per accaparrarseli (che diventano 380 milioni grazie al betting, ai costi per la trasmissione del segnale, ai diritti d'archivio dei 20 club e a quelli per il marketing e la promozione). Secondo la ricerca fatta da TV Sports Markets (che, va detto, appartiene al quel gruppo Silva International che possiede anche la MP&Silva, cioè l’agenzia che nei sei anni precedenti si era sempre assicurata i diritti tv della Serie A per l'esterno) la IMG per ora ha siglato contratti per un totale che si attesta intorno ai 280 milioni di euro, dunque 100 milioni in meno di quanto speso nel 2017.

Il servizio Over The Top, cos'è e perché non basta

Per far fronte a ciò IMG si è dotata di un servizio di abbonamento Over-The-Top, “Serie A Pass”, che offre copertura in diretta di tutte le 380 partite del massimo campionato di calcio italiano agli appassionati nei mercati chiave di tutto il mondo. Anche se l'agenzia americana ovviamente punta a siglare i più redditizi contratti con i broadcaster tradizionali.

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La Serie A non tira più in Sudamerica e in Scandinavia

Il calo di appeal del nostro campionato (tradotto come mancati introiti per il gruppo americano) riguarda soprattutto la Scandinavia e, soprattutto, il mercato sudamericano, una delle aree del mondo con il bacino maggiore di appassionati di calcio e della Serie A. Passi indietro in termini di fascino anche in Cina, dove i diritti sono stati ceduti solo a PPTV, mentre lo scorso anno una gara era trasmessa anche da CCTV. Secondo quanto riporta Il Messaggero, che ha contattato telefonicamente il gruppo IMG non ricevendo però alcuna dichiarazione, al momento l'intermediario dell’agenzia con sede a New York è vicino a chiudere accordi in Malesia e Singapore, e in Giappone, anche se le cifre pattuite (tra gli 8 e i 14 milioni di euro) sarebbero inferiori rispetto a quelle preventivate.

Disattese le aspettative (per ora)

La maggiore visibilità ed internazionalità promessa dal colosso statunitense che aveva convinto i presidenti di Serie A ad applicare anche un piccolo sconto (circa 4,8 milioni in meno a stagione) dopo aver mantenuto le attese con l'intesa raggiunta negli Stati Uniti con Espn sembrano adesso difficilmente realizzabili. E pensare che quando IMG ha acquistato i diritti tv del nostro campionato ancora non vi era nemmeno una minima possibilità che Cristiano Ronaldo, il calciatore con più appeal al mondo, arrivasse in Italia.

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