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Cristiano Ronaldo, leader e trascinatore: è lui l’uomo in più della Juve, al di là dei gol

Solo 3 reti in 7 partite, ma è Cr7 l’uomo simbolo di questa Juventus imbattibile. Contro il Napoli si inventa la vittoria, caricandosi la squadra sulle spalle dopo l’iniziale svantaggio, con due assist e un clamoroso palo, entrando in tutte le azioni gol bianconere. Allegri non l’ha mai sostituito da inizio anno e quando inizierà anche a segnare…
A cura di Alessio Pediglieri
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Dopo sette giornate di campionato Cristiano Ronaldo è ancora fermo a tre gol fatti. Un po' poco per chi era stato ingaggiato in estate per spaccare in due le difese e permettere alla Juventus di confermarsi regina in Italia e strappare il trono al Real Madrid in Europa. Eppure, Cr7 anche nell'ultimo match giocato, contro il Napoli allo JStadium, pur restando a secco è risultato l'uomo decisivo per il successo.

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Le magie contro il Napoli. Dai piedi di Cristiano è nato il primo gol di Mandzukic; il raddoppio del croato è arrivato su una ribattuta dopo un clamoroso palo colpito dal portoghese; il tris di Bonucci dopo una spizzicata di testa sullo sviluppo di un calcio d'angolo. E' entrato in tutti i gol, è stato cercato in ogni giocata, ha assistito i compagni e sfiorato in almeno un paio di occasioni, la rete personale.

Otto vittorie, nel segno di Cr7. Cosa chiedere di più? Al momento nulla. La Juventus ha fatto filotto, con otto vittorie tra Coppe e Serie A, e ancora il portoghese non si è espresso sui suoi livelli, quelli che negli ultimi anni a Madrid gli hanno permesso di chiudere le stagioni sopra i 40 gol complessivi. Cosa accadrà quando inizierà a prendere le misure anche alle difese delle squadre italiane? Non è dato a sapersi.

Non solo gol: anima e cuore della squadra. Unica certezza è che questo Cristiano Ronaldo alla Juventus ha intrapreso una nuova fase della propria carriera. Nessuna involuzione, ma semplicemente un accorgimento tattico che gli permette di rendere comunque, al di là del gol. A 33 anni e con una enorme esperienza alle spalle, sta dimostrando di sapersi gestire: laddove non riesce a segnare, fa segnare e non è poco avere un Pallone d'Oro a propria disposizione.

Il giocatore bionico: mai sostituito. Anche con il Napoli è stato dirompente, cercando spesso l'uno contro uno, creando superiorità numerica, portando con sè due difensori alla volta. Un peso specifico enorme, unito alla costanza di rendimento e una disciplina tattica cdelle quali Allegri già non può più farne a meno: Cr7 ha giocato tutti i 90 minuti delle prime 7 partite e se non fosse stato espulso ingiustamente a Valencia non sarebbe uscito dal campo nemmeno in Champions.

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