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Cristiano Ronaldo: ecco come e quando è stato ‘costruito’ il campione perfetto

Nel giorno della presentazione di Cristiano Ronaldo alla Juventus parla anche il suo primo preparatore atletico ai tempi di Manchester, René Meulensteen: “Da ragazzo cercava sempre la perfezione per diventare il numero uno. Sul piano comportamentale gli ho detto di ispirarsi a Federer. Alla Juve? resterà al top fino al 2020”
A cura di Alessio Pediglieri
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Uno dei segreti della grandezza di Cristiano Ronaldo arriva da lontano. Da Manchester, per la precisione, dove il mito è nato per poi espandersi nel mondo grazie alle vittorie ottenute con il Real Madrid. In attesa di ripetersi con la maglia bianconera della Juventus, con la prossima stagione. Le visite mediche odierne dovrebbero confermarlo: il fisico del campione d'Europa e Pallone d'Oro in carica è una macchina perfetta.

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Un fisico perfetto. A dirlo è stato lo stesso Cr7 in tempi non sospetti, quando tutti gli hanno ricordato di avere superato la soglia dei 30 anni e di essere fisiologicamente nella fase calante. "Ho un fisico con 10 anni in meno" ha sempre sottolineato il campione portoghese, famoso anche per la cura maniacale del proprio aspetto per presentarsi sempre al cento per cento in ogni occasione.

I tempi dello United. A fargli eco, adesso, c'è anche René Meulensteen un Carneade per molti ma non per i biografi di Cristiano Ronaldo, perché è stato il primo preparatore atletico del portoghese quando era ancora un ragazzo ed era lontanissimo anni luce di diventare il fenomeno riconosciuto oggi da tutti.

Cristiano è sempre stato un perfezionista. Mi diceva: “Voglio essere il migliore”. E io: “Allora devi avere una strategia. Devi segnare più gol”. Voleva sempre fare il gol perfetto, un tiro da fuori all’incrocio, e si arrabbiava, non gli andava bene

Chi è Meulensteen. Meulensteen, olandese di 54 anni, ha allenato in mezzo mondo dando una mano ai tecnici nella preparazione dei giocatori. E nel suo girovagare è stato anche a lungo uno degli assistenti di Sir Alex Ferguson al Manchester United quando c'era Cristiano. In quel periodo, infatti, tra i suoi compiti aveva il lavoro individuale con gli attaccanti e all’inizio del 2007-08, approfittando di tre turni di squalifica del portoghese, lavorò assiduamente con Cr7, forgiandone gran parte delle caratteristiche fisiche.

Lavoro sul fisico e sulla testa. Meulensteen racconta come ha insegnato al primo Ronaldo a trasformare in oro tutti i palloni che toccava: allenamenti specifici, quasi ad personam, con lavori di visualizzazione della porta, divisione del campo in zone e insegnamenti anche comportamentali: "Gli dividevo la porta in settori colorati e doveva calciare dove gli dicevo io. Anche il campo aveva segmenti precisi, dove studiare il portiere e dove imparare a tirare di prima. E sul comportamento gli ho insegnato a controllarsi, come Federer – suo beniamino – fa nel tennis".

Al top anche nella Juve, senza compromessi. Insegnamenti che per Meulensteen stanno dando risultati importanti e che permetteranno a Cristiano di restare al top anche in bianconero: "Non mi preoccuperei, anche alla Juve sarà al 100%, concentrato e sempre al massimo. E' un trascinatore, un leader e l'intelligenza in campo e il fisico può permettergli di giocare fino al 2020. Quando poi sentirà che è arrivato il momento, smetterà: non ama i compromessi"

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