Cristiano Ronaldo e i biscotti dello stupro, la vicenda Mayorga finisce nel tea delle 17
Jose Goncalves, proprietario del caffè Our Taste of Portugal a Worcester, non immaginava che il suo scherzo avrebbe sollevato così tanto clamore. Una trovata goliardica e commerciale al tempo stesso che lo ha visto (letteralmente) sulla bocca di tutti per quei biscotti ispirati a Cristiano Ronaldo messi in vendita nel suo locale e pensati per accompagnare una tazza di cioccolato fumante così come il rituale del tea delle 17. Cosa c'è di male? Cosa c'è di così scandaloso? Perché tante critiche nei confronti del proprietario? Il motivo è da ricercare nella forma e nel nome di quei dolcetti che ha sollevato ilarità ma anche tante obiezioni. ‘Rape cookies', biscotti dello stupro, c'era scritto sul tagliando in vetrina. Com'era fatto l'impasto della discordia? Simulava una posizione dell'amplesso: due figure, di cui una in ginocchio mentre l'altra è in posizione semi-eretta alle spalle, cotte a puntino e sistemate nella ciotola del bancone.
Perché ha scelto proprio quella forma? Il riferimento è chiaramente alla vicenda legale che vede il calciatore della Juventus coinvolto in una denuncia per stupro. La donna che lo ha tirato in ballo è Kathryn Mayorga, americana, 34enne, oggi insegnante e all'epoca dei fatti (2009) hostess nei locali e aspirante modella. Quella storia che sembrava chiusa con l'accordo extra-giudiziale siglato pochi mesi dopo la presunta violenza sessuale avvenuta in una camera di un hotel lussuoso di Las Vegas è invece tornata dal passato e ha costretto il campione portoghese ad assoldare un pool di avvocati e collaboratori (i migliori sulla piazza) per difendersi da quelle accuse e ribadendo la propria totale estraneità ai fatti contestati.
Un'idea di cattivo gusto. Il sapore dei biscotti è anche buono – a detta degli utenti – ciò che non è piaciuta è stata la scelta del signor Goncalves di trasformare in una sorta di brand quell'episodio che potrebbe avere risvolti giudiziari, di fare marketing su un caso molto grave come una violenza sessuale (sia pure presunta come raccontato dal tabloid inglese Mirror). "Ammiro Cristiano Ronaldo – ha ammesso Goncalves – e credo nella sua versione. La nostra idea era di fare 30 biscotti e scherzare un po' con amici e clienti più affezionati. Mi dispiace se ho fatto stare male delle persone e se qualcuno può essersi sentito offeso, non era mia intenzione mancare di rispetto ad alcuno e per questo mi scuso". Lydia Johnson, coordinatrice del Glade Sexual Assault Referral Center, a Worcester, ha censurato così quella trovata: "Lo stupro non è una cosa su cui scherzare ed è davvero deludente vedere che questo accada".