Crisi Juve, Allegri: “Restarci con la testa, altrimenti arrivano gli schiaffi”
Non è crisi, ci mancherebbe ma di certo questa Juventus non è quella di sempre. E' malata, soffre di una sindrome da appagamento che incide sulla testa e, conseguentemente sulle gambe. Fino ai risultati del campo che non sono più quelli di un tempo in cui giocare contro i bianconeri equivaleva a tornare a casa con una sconfitta quasi matematica. Allegri lo sa e dopo il ko di Genova e con alle porte la Champions League lancia la sfida ai propri giocatori, per evitare nuovi schiaffi e ritornare ad essere quelli che hanno fatto paura a tutti in Italia e hanno raggiunto due finali europee.
Crisi latente
Il momento di crisi dei bianconeri c'è e si vede perché sono reduci dalla stentata prova in campionato con il Benevento prima della sosta, con i campani addirittura in vantaggio allo Stadium. Poi è arrivata la disfatta dell'Italia che ha sfiancato nel corpo e nello spirito i nazionali, infine la disfatta di Genova, dopo un primo tempo all'altezza ma con un calo psicologico nella ripresa che ha compromesso il tutto.
Gli schiaffi che non ti aspetti
Allegri non ci sta, la tensione deve restare massima, sempre: "Se non si è reattivi con la testa, si prende gli schiaffi anche quando non li si merita. Ora bisogna ripartire e subito" ha sentenziato pensando alla prossima gara di Champions League e alla ripartenza in campionato. Tutto è possibile senza alcun problema insormontabile: la qualificazione europea e il ritorno sul Napoli, distante solo 4 punti.
Ogni gara, un test
Nulla è compromesso, dunque, ma il rischio è farlo in una settimana che potrebbe risultare decisiva per le sorti presenti e future juventine. "Ora è necessario reagire, lavorare e pensare con positività perchè i giorni da qui al 6 gennaio diranno tanto su chi siamo e dove vogliamo andare". Sin da subito perché mercoledì sera ci sarà il Barcellona a Torino per la Champions e poi il campionato con la sfida al Crotone, sempre allo Stadium