CR7 lo elogia, Montella lo ignora: André Silva, bomber del Portogallo, panchinaro al Milan
Ventuno anni, 9 gol in 10 presenze nelle gare di qualificazione al Mondiale. In media, rispetto al tempo effettivamente giocato (783 minuti) segna una volta ogni 87′. André Silva ha messo la propria firma anche in calce alla vittoria del Portogallo contro la Svizzera, un successo decisivo per accedere direttamente alla Coppa senza passare per la trafila dei playoff. In nazionale è l'alter ego di Cristiano Ronaldo, che lo ha spesso incoraggiato. Meglio di lui nella fase a gruppi hanno fatto solo Lewandowski (16 centri, Polonia), CR7 (15) e Lukaku (11, Belgio).
Letale in Europa, fa panchina in Serie A. Al Milan invece trova spazio prevalentemente in Europa League dove è stato devastante nei 395 minuti accumulati (6 presenze): 2 centri nel preliminare, altri 4 nelle prime 2 sfide della fase a gironi. L'ex Porto è una garanzia in Coppa perché va a bersaglio ogni 65′. In campionato il trend è decisamente differente: 3 gare (nemmeno tutte da titolare), 208 minuti, niente gol e difficoltà di trovare spazio tra Kalinic e Cutrone che Vincenzo Montella continua a preferirgli. Basteranno le prestazioni con i lusitani per convincere il tecnico a dargli maggiore fiducia? Del resto, il derby è alle porte e il Milan (come il suo allenatore) non può permettersi altri passi falsi dopo le sconfitte contro Sampdoria e Roma.
La scarpata rifilatagli da Lichtsteiner. Lo svizzero, difensore della Juventus, gli ha calpestato la mano a gara ferma approfittando dell'avversario a terra per un contrasto: quel gesto ha lasciato solo qualche graffio e un po' di rabbia. André Silva ha continuato il match senza ricorrere allo staff medico e se Montella chiama è pronto a fare la sua parte nella gara clou di domenica sera a San Siro.
André Silva è stato uno dei primi acquisti del Milan. Nell'estate scorsa i rossoneri hanno investito 38 milioni di euro più bonus per prelevarlo dal Porto mentre al calciatore – per un contratto fino al 2022 – è stato garantito uno stipendio di 2 milioni netti a stagione. Cifre importanti – oltre ai dati statistici – per un calciatore che attualmente in Serie A fa prevalentemente panchina.