Coutinho: “L’Inter? Fu difficile. Senza la mia famiglia e la mia ragazza sarei morto”
Philippe Coutinho pochi giorni fa è passato dal Liverpool al Barcellona per 160 milioni di euro. Senza dubbio il colpo più importante e più esoso del mercato di gennaio e uno dei più importanti di sempre (essendo diventato Coutinho il terzo giocatore più costoso di tutti i tempi).

Gli elogi per il brasiliano si sprecano, e sono anche meritati perché il venticinquenne è davvero molto forte, ma in questi giorni in parecchi hanno ricordato, mettendo il classico dito nella piaga, i soli 13 milioni incassati dall’Inter al momento della cessione al Liverpool.
Coutinho e l’esperienza all’Inter
Non brillò in nerazzurro, 3 gol in 28 partite di campionato, 5 in 47 complessive, ma la dirigenza non ebbe la pazienza di aspettarlo. Del suo passato interista e della sua esperienza italiana ha parlato Coutinho, che ricorda la gioia al momento della firma e afferma che senza l’aiuto della famiglia e della sua fidanzata non sarebbe riuscito a superare l’impatto con una grande città:
Ho iniziato a capire che sarei diventato professionista quando ho firmato il mio primo contratto con un club europeo all’età di 16 anni. Ero molto giovane quando passai all’Inter. È stato difficile per un giovane che proveniva da un’altra cultura. Andrai in Italia con i miei genitori e la mia ragazza, che poi è diventata mia moglie. Milano sembrava molto grande, la squadra aveva molti campioni. È stata un’esperienza molto positiva, ma difficile. Se fossi andato da solo sarei morto. Avevo bisogno del suo sostegno e della mia famiglia.
Il Liverpool, il mito Gerrard e Suarez
Nell’intervista rilasciata a Barça Tv Coutinho ha parlato anche del Liverpool, di Gerrard, che lo ha aiutato molto a crescere, e di Suarez, che tornerà nuovamente suo partner d’attacco dopo tre anni e mezzo:
Nell’esperienza con il Liverpool ho imparato molto da Gerrard, una persona molto semplice nonostante fosse un grande campione. Mi ha aiutato molto. Di Suarez non ho nulla da dire, siamo amici e ha dimostrato al mondo che giocatore è. Siamo felici di giocare insieme di nuovo. Grazie a Suarez ho imparato a capire anche il castigliano.