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Cosa c’è scritto nel libro di Icardi, le frasi che hanno fatto infuriare i tifosi

Il racconto dei fatti accaduti a febbraio del 2015 a Reggio Emilia contro il Sassuolo scatena la rabbia dei sostenitori nerazzurri. ‘Pezzo di merda, fai il gradasso e il prepotente con un bambino per farti vedere da tutta la curva? Devi solo vergognarti, vergognatevi tutti’, è una delle frasi della discordia.
A cura di Maurizio De Santis
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"Sempre avanti, la mia storia segreta". E' questo il libro della discordia di Mauro Icardi che ha scatenato la rivolta della parte più calda dei tifosi dell'Inter e fatto sì che la dirigenza intervenisse a censurare il contenuto di quelle frasi incriminate. Javier Zanetti ha definito inaccettabili certi atteggiamenti, censurando la posizione dell'attaccante e annunciando provvedimenti nei suoi confronti.

La reazione di Icardi e Guarin all'epoca dei fatti citati nel libro
La reazione di Icardi e Guarin all'epoca dei fatti citati nel libro

Cosa c'è scritto di così grave? Quali sarebbero le pagine dello scandalo? Possibile che il contenuto di quel testo sia così offensivo da aver leso la suscettibilità della parte di calda del tifo nerazzurro? La goccia che ha fatto traboccare il vaso è la narrazione di quanto accadde a Reggio Emilia contro il Sassuolo a febbraio del 2015, quando Maurito e Guarin ebbero un duro confronto con gli ultrà al seguito della squadra.

Mi tolgo maglia e pantaloncini e li regalo a un bimbo. Peccato che un capo ultrà gli vola addosso, gli strappa la maglia dalle mani e me la rilancia indietro con disprezzo. In quell’istante non ci ho più visto, lo avrei picchiato per il gesto da bastardo appena compiuto. E allora inizio a insultarlo pesantemente: ‘Pezzo di merda, fai il gradasso e il prepotente con un bambino per farti vedere da tutta la curva? Devi solo vergognarti, vergognatevi tutti'. Detto questo gli ho tirato la maglia in faccia. In quel momento è scoppiato il finimondo.

Nello spogliatoio vengo acclamato come un idolo… I dirigenti temevano che i tifosi potessero aspettarmi sotto casa per farmela pagare. Ma io ero stato chiaro: ‘Sono pronto ad affrontarli uno a uno. Forse non sanno che sono cresciuto in uno dei quartieri sudamericani con il più alto tasso di criminalità e di morti ammazzati per strada. Quanti sono? Cinquanta, cento, duecento? Va bene, registra il mio messaggio, e faglielo sentire: porto cento criminali dall’Argentina che li ammazzano lì sul posto, poi vediamo'. Avevo sputato fuori queste frasi esagerate per far capire loro che non ero disposto a farmi piegare dalle minacce'.

Una settimana dopo un capo storico della Curva avvicinò il calciatore pretendendo ancora le sue scuse. La risposta di Icardi fu tranciante.

Non devo chiedere scusa a nessuno di voi, se vi va bene perfetto, altrimenti ciao… Oggi fra me e i tifosi della Nord c’è rispetto reciproco, come è giusto che sia. Anche loro hanno un ruolo importante per il successo della squadra….

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