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Coronavirus, Michele Uva: “Euro 2020? Ci fermiamo solo se la situazione precipita”

Di fronte al problema Coronavirus, molti tifosi si sono domandati cosa potrebbe accadere nella prossima estate con l’arrivo degli Europei. Il vicepresidente dell’Uefa ha cercato di fare chiarezza: “Siamo in una fase d’attesa e monitoriamo paese per paese. Il calcio deve seguire le indicazioni governative dei singoli Stati. Cerchiamo di non fermarci, il percorso sportivo verrà bloccato solo se la situazione dovesse precipitare”.
A cura di Alberto Pucci
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Il problema del Coronavirus ha messo in agitazione il mondo del calcio italiano e fatto scattare un campanello d'allarme anche a Nyon: città che ospita il quartier generale dell'Uefa. Dopo la decisione di far disputare Inter-Ludogorets a porte chiuse, il massimo organismo del calcio in Europa è tornato a parlare grazie alla voce di Michele Uva. Il vicepresidente dell'Uefa ha infatti confermato la massima attenzione verso il virus che ha già colpito diverse zone d'Italia, e che potrebbe anche mettere in dubbio il regolare svolgimento dell'Europeo della prossima estate

"Siamo in una fase d’attesa e monitoriamo paese per paese – ha dichiarato Michele Uva ai microfoni di Rai Radio1Sport – Il calcio deve seguire le indicazioni governative dei singoli Stati. Cerchiamo di non fermarci, il percorso sportivo verrà bloccato solo se la situazione dovesse precipitare".

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La situazione del City e il fuorigioco

Al dirigente italiano è stato anche chiesto un aggiornamento sulla delicata posizione del Manchester City: punito dall'Uefa con la squalifica per due anni dalle competizioni europee: "Dopo le sentenze di primo e secondo grado, aspettiamo il giudizio del Tas che è la Cassazione sportiva. Le voci sul possibile ritiro dei trofei nazionali vinti dal City nel periodo incriminato? Le regole europee non sono quasi mai identiche a quelle nazionali, la Uefa sta lavorando per fare in modo che alcune regole diventino tecnicamente obbligatorie nei singoli campionati".

E a proposito di regole, Uva ha infine dato il suo parere sulla possibilità di inserire novità importanti in quella del fuorigioco: "Sono decisioni prese dalla Fifa tramite l’Ifab, è importante che le norme facilitino l’arbitro e creino meno discussione possibile. Se la direzione è questa, noi siamo assolutamente d’accordo al ritorno della regola della ‘luce' fra attaccante e difensore".

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