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Coppa Italia Inter-Pordenone, massiccio turn-over per Spalletti

Il tecnico della capolista cambierà quasi interamente i titolari in campo per far rifiatare i titolari e dare a chi ha giocato meno la possibilità di essere parte integrante del gruppo. Contro il Pordenone sono attese risposte importanti: “Tutti devono fare bene non voglio vedere distrazioni. Il futuro passa anche da queste partite”. I veneti: “E’ la nostra Champions”, in campo con la maglia celebrativa.
A cura di Alessio Pediglieri
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Martedì sera l'Inter debutta in Coppa Italia. Per la prima volta, oltre al campionato, i nerazzurri si cimenteranno in una sfida infrasettimanale che testerà la tenuta psicofisica dell'attuale capolista della serie A. Per Luciano Spalletti una sfida al piccolo Pordenone che sarà un tappeto insaponato, ricco di insidie prima tra tutte il rischio di distrazione. Ci sarà ovvio turn-over ma una certezza: che chiunque scenda in campo lo faccia con l'approccio di chi vuole portare a casa unicamente i tre punti o la qualificazione in palio.

Coppa Italia per cercare conferme

Luciano Spalletti scandisce la parola d'ordine in conferenza stampa: guai a sottovalutare il Pordenone, formazione di Lega Pro che domani sera (ore 21) sarà di scena a San Siro contro l'Inter per gli ottavi di finale di Coppa Italia. Il tecnico la definisce una prova di maturità e, al tempo stesso, l'opportunità per chi è meno impegnato in campionato di mostrarsi finalmente pronto

"Non possiamo permetterci di sottovalutare il Pordenone e correre il rischio di subire una clamorosa eliminazione di cui è piena la storia della Coppa Italia. Il loro top player fa ‘Super' di nome e ‘Motivazione' di cognome e sarà il più difficile da affrontare". Tra l'altro i friulani "hanno eliminato il Cagliari giocando una bellissima partita, lo stesso Cagliari con cui noi abbiamo faticato. E Leo Colucci è un grande allenatore".

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L'insidia delle provinciali

Per Spalletti il pericolo è dietro l'angolo e il tecnico nerazzurro sa benissimo che il rischio ‘distrazione' con le provinciali c'è sempre e prima o poi tutte le big ci cascano, come quando Spalletti giocava nel piccolo Empoli

"Era il Milan di Costacurta, Baresi, Maldini, Baggio, Weah e li costrinsi al pareggio in Toscana. Ora i giocatori di quell'Empoli fanno parte del mio staff. Quando alleni queste squadre vivi un calcio fatto solo di passione e dove c'è il coinvolgimento totale da parte della gente del posto".

Turn-over massiccio

Ovviamente Coppa Italia contro il Pordenone per la capolista nerazzurra significa anche turn-over massiccio per far rifiatare i titolari che così bene stanno facendo. Il tecnico toscano ha comunque le idee chiare. Ci saranno dall'inizio Padelli, Karamoh, Cancelo, Dalbert, Ranocchia, Eder

"Ci sarà qualche giocatore meno utilizzato dal quale voglio ulteriori conferme. Non possiamo giocar male, altrimenti faremmo un passo indietro. Voglio vedere bene Karamoh che potrebbe essere determinante per creare quella superiorità numerica che potrà tornarci utile. Cancelo ha qualità, tecnica e corsa e domani giocherà un po' più avanti. Dalbert l'ho visto bene sabato sera e voglio che prosegua su questa strada".

Ripartire da Torino

Nella testa c'è ancora il pareggi esterno nella tana della Juventus che ha dato conferme importanti sulla qualità e la tenuta di questa squadra in campionato. Una prova brillantemente superata dove l'Inter ha ottenuto ciò che più desiderava, tenere dietro i bianconeri in classifica.

"È come se avessi riguardato una foto sul cellulare che già avevo. Ha consolidato le certezze che ormai abbiamo e i punti sui quali dobbiamo lavorare duramente di lavorare. Questo ci permetterà di crescere ulteriormente e sistemare qualche aspetto che ancora non va alla perfezione"

L'ombra di Mourinho

I paragoni con i grandi tecnici del recente passato nerazzurro si sprecano. C'è Roberto Mancini e poi c'è anche Josè Mourinho, i due guru che hanno rilanciato l'Inter nei primi anni del 2000 sulle scorie di Calciopoli.

"Questo accostamento con Mourinho mi mette in imbarazzo perché lui che ha fatto la storia. A Torino abbiamo fatto una buona partita ma non la partita perfetta. Dobbiamo essere contenti ci sia qualcosa da migliorare. Voglio che a fine campionato la situazione sia chiara e si sappia bene dove intervenire per fare un ulteriore passo avanti".

4-2-3-1 anti Pordenone

Infine, la formazione da mettere in campo, a livello pratico contro il Pordenone dove potrebbe esserci un 4-2-3-1 con Padelli in porta, difesa con Nagatomo, Skriniar, Ranocchia e Dalbert, Gagliardini e Vecino davanti alla difesa, Cancelo, Brozovic e Karamoh alle spalle di Eder. Buona la risposta del pubblico: si va verso le 23 mila presenze nonostante il Meazza sarà aperto solo nel primo anello e il secondo blu per i 3 mila tifosi di Pordenone.

Probabili formazioni

INTER (4-2-3-1): Padelli, Nagatomo, Ranocchia, Skriniar, Dalbert, Gagliardini, Vecino, Cancelo, Brozovic, Karamoh, Eder.
PORDENONE (4-3-2-1): Perilli; Nunzella, Bassoli, Stefani, Formiconi; Lulli, Burrai, Misuraca; Berrettoni, Maza; Magnaghi

Pordenone, maglia celebrativa: Con l'Inter è la nostra Champions

Pordenone Calcio scenderà in campo domani sera con l’Inter alla Scala del Calcio con la seconda maglia. La speciale maglia della città, bianca con inserti rossi e il logo del Comune di Pordenone sul cuore (al posto del logo neroverde). Sul fronte della storica divisa che indosseranno capitan Stefani e compagni ci saranno Assiteca, il più grande broker assicurativo italiano, da anni partner del Pordenone, e Artesi, player italiano dell’arredobagno. Sul retro, sotto il numero, troverà posto il marchio di Crédit Agricole FriulAdria, che da tempo sostiene l’attività del Settore giovanile neroverde.

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