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Copa America 2015, l’Argentina di Messi punta al 15° titolo

L’albiceleste del Tata Martino vuole raggiungere l’Uruguay nella classifica delle Nazionali più vincenti. Occhi puntati sul reparto offensivo con la Pulce che sarà supportata da Higuain, Aguero, Tevez e Lavezzi.
A cura di Marco Beltrami
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L'Argentina è senza ombra di dubbio una delle Nazionali favorite per la vittoria finale nella Coppa America 2015 che andrà in scena in Cile tra l'11 giugno e il 4 luglio 2015. La rappresentativa allenata dall'ex Barcellona Gerardo Martino vuole centrare il 15° successo che le permetterebbe di raggiungere l'Uruguay in vetta alla classifica delle squadre con più titoli continentali conquistati. Messi e compagni hanno uno stimolo in più, alla luce della brutta figura rimediata nell'edizione casalinga disputata 4 anni fa, quando furono eliminati dalla kermesse ai quarti di finale. Decisivo in quell'occasione un rigore fallito proprio da quel Tevez che si è ripreso la Nazionale grazie alle grandissime prestazioni con la Juventus, dopo aver assistito da spettatore alle prestazioni dei suoi connazionali nell'ultimo Mondiale brasiliano. In quell'occasione la squadra allenata da Sabella ha chiuso al secondo posto in virtù del ko in finale per mano della Germania. Da lì è nata di fatto la nuova Argentina del Tata Martino che avrà l'obiettivo primario di riportare nella propria bacheca un trofeo che manca dal lontano 1993. Un'occasione d'oro anche per Messi che, dopo la conquista della Champions, proverà a conquistare uno dei pochissimi titoli che gli mancano, prima di ritentare l'assalto alla Coppa del mondo nel 2018 in Russia. L'Argentina è stata collocata nel Gruppo B con i campioni in carica dell'Uruguay, la finalista dell'ultima edizione Paraguay e la Giamaica.

La rosa. Gerardo Martino per la Coppa America 2015 ha deciso di convocare 23 giocatori, confermando 16 di quelli che presero parte al flop del 2011. Nessuna particolare sorpresa nella lista del Tata che ha tagliato in extremis Marchesin, Orban, Federico Fernandez (ex Napoli), Enzo Perez, Maxi Rodriguez, Felipe Mancuello e Gaitan. L'esperto allenatore ha preferito affidarsi sui giocatori più in forma del momento come confermato dai nomi dello juventino Pereyra. Una bella soddisfazione anche per la Serie A, alla luce della presenza di 7 "italiani", ovvero i due portieri Sergio Romero e Mariano Andujar, rispettivamente di Samp e Napoli, e Roncaglia del Genoa, Biglia della Lazio, Tevez e Pereyra della Juve e Higuain ancora del Napoli, oltre alle vecchie conoscenze del nostro calcio Pastore, Lamela, Lavezzi e Gago.

Portieri: Sergio Romero (Sampdoria), Nahuel Guzmán (Tigres), Mariano Andújar (Napoli)

Difensori: Pablo Zabaleta (Manchester City), Facundo Roncaglia (Genoa), Ezequiel Garay (Zenit), Martín Demichelis (Manchester City), Nicolás Otamendi (Valencia), Marcos Rojo (Manchester United), Milton Casco (Newell's)

Centrocampisti: Javier Mascherano (Barcelona), Lucas Biglia (Lazio), Éver Banega (Sevilla), Roberto Pereyra (Juventus), Fernando Gago (Boca Juniors), Ángel Di María (Manchester United), Eric Lamela (Tottenham), Javier Pastore (PSG)

Attaccanti: Lionel Messi (Barcelona), Sergio Agüero (Manchester City), Carlos Tevez (Juventus), Ezequiel Lavezzi (PSG), Gonzalo Higuaín (Napoli)

La formazione tipo dell'Argentina (4-3-3): Romero; Zabaleta, Garay, Otamendi, Rojo; Biglia, Mascherano, Di Maria; Messi, Higuain, Aguero

Cosa va, cosa non va. Il punto di forza dell'Argentina è ovviamente il reparto offensivo. La presenza di Messi è una garanzia, anche perché l'argentino vuole chiudere in maniera trionfale una stagione già superlativa. La Pulce del Barcellona potrà contare su compagni di reparto del calibro di Tevez, Higuain, Aguero e Lavezzi. Inutile sottolineare la forza d'urto dell'attacco dell'albiceleste. Una formazione nettamente a trazione inferiore, in cui conterà e non poco l'abilità dei centrocampisti, nel garantire copertura ad una difesa tutt'altro che imperforabile che rappresenta ad oggi l'anello debole di un'Argentina che comunque con Sabella era riuscita a conquistare un equilibrio importante tra i vari reparti. Dovrà proseguire su questa linea anche Martino che avrà il compito di evitare che il baricentro della squadra si sposti troppo in avanti. Motivo per cui ci vorrà tutta l'esperienza e l'intelligenza tattica di giocatori come Mascherano e Biglia, per dettare anche i tempi di gioco.

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