Copa Libertadores, la Conmebol mette fine alle parole: “Si gioca a Madrid, punto e basta”
C'è chi questa finale di ritorno della Copa Liberatores non vuole giocarla (il Boca Juniors), chi non vuole disputarla in Spagna (il River Plate), e chi invece non vuol sentire questioni e va dritto per la sua strada dopo gli episodi accaduti fuori dal Monumental che hanno costretto la Conmebol a scegliere lo stadio Bernabeu per la gara di coppa. "Se c'è una cosa di cui sono sicuro, è che la partita si giocherà a Madrid, la decisione è irreversibile", ha dichiarato Alejandro Dominguez.
Il presidente della Conmebol ha poi spiegato di aver contattato personalmente Florentino Perez per chiedergli la disponibilità dello stadio madrileno: "Gli ho detto che avevo bisogno della risposta di un amico – ha rivelato Dominguez – Due minuti dopo mi ha richiamato e mi ha detto che non solo era una buona idea, ma che il Bernabeu sarebbe stato disponibile per la partita senza alcun costo".
La ripartizione dei biglietti
"Non so fino a che punto la passione si sia mescolata alla violenza e da quando il calcio è diventato uccidere o morire", ha aggiunto il numero uno della federazione sudamericana a margine della finale della Coppa del mondo Under 17 che si è disputata a Montevideo. Parole che hanno di fatto messo a tacere i mugugni di Daniel Angelici e Rodolfo D'Onofrio: i due presidenti di Boca e River, che avevano contestato apertamente la sua scelta.
Nelle ultime ore, in vista della partita di domenica 9 dicembre alle ore 20.30, la federazione sudamericana ha anche emesso un comunicato ufficiale nel quale ha spiegato le modalità di ripartizione dei biglietti per le due tifoserie. Ogni club avrà a disposizione per i propri tifosi residenti in Argentina 5.000 tagliandi, per i quali le società dovranno indicare nome, cognome e numero di documento di ogni tifoso. I biglietti acquistati in Argentina dovranno essere ritirati fisicamente a Madrid.