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Copa America Centenario, Rondon porta il Venezuela ai quarti: Uruguay fuori

La Vinotinto vince 1 a 0 sull’Uruguay grazie alla rete di Salomon Rondon al 36′ del primo tempo. La selezione di Dudamel gioca una gara tatticamente perfetta e colpisce nel momento migliore della Celeste. Guerra e Rondon i migliori in campo. Celeste fuori dal torneo: pugno di Luis Suarez alla panchina per il mancato impiego nel finale.
A cura di Vito Lamorte
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Incredibile a Philadelphia: il Venezuela batte l'Uruguay grazie ad un goal di Salomon Rondon e si qualifica per i quarti di finale. Nessun avrebbe mai pensato che la selezione di Oscar Tabarez, campione dell'America Latina nel 2011 e eliminata ai quarti dal Cile lo scorso anno, potesse essere eliminata ai gironi del torneo del Centenario: non accadeva dal 1997. Nessuno avrebbe pensato che la prima in classifica del girone di qualificazione ai Mondiale del 2018 del Sudamerica potesse essere sconfitta dall'ultima. Questo è il calcio in America Latina.

La partenza della gara è tutta di marca uruguagia. Gli uomini di Tabarez ci hanno provato in tutti i modi ma, a parte un palo esterno colpito su punizione, non sono stati molti i pericoli per la porta di Dani Hernandez. Quando una squadra ha possesso palla e supremazia territoriale ma non concretizza arriva la doccia fredda. Al 36′ il Venezuela va in vantaggio con Rondon dopo un'azione offensiva nata dal nulla: Alejandro Guerra salta un avversario a centrocampo e, dopo essersi allungato un po' troppo la palla, calcia verso la porta di Muslera che recupera terreno con un colpo di reni, vista la sua posizione avanzata, e manda il pallone sulla traversa. Nessun difensore uruguagio segue la traiettoria e il numero nove della Vinotinto con un tap-in facile facile deposita in rete. Grazie a questa rete l'attaccante del West Bromwich è il primo venezuelano ad aver segnato in tre edizioni della Copa America.

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Il secondo tempo è avaro di emozioni con un paio di occasioni per parte: al 53′ Stuani su azione d'angolo si gira bene ma calcia fuori mentre con due contropiedi firmati Peñaranda. Il giovane venezuelano non chiude la gara e fa soffrire i suoi fino al triplice fischio. La speranza uruguaiana si spegne al minuto 89: Edinson Cavani dagli undici metri calcia al lato un rigore in movimento e si spengono le flebili possibilità della nazionale uruguaiana di riacciuffare la gara e la qualificazione. Nel recupero Otero manca il raddoppio per la Vinotinto ma il finale non cambia. Per la prima volta nella sua storia, il Venezuela vince due gare consecutive nella Copa America.

Guerra e Rincon: i pilastri di Dudamel

Gli alfieri di questa serata magica per la nazionale venezuelana sono Alejandro ‘El Lobo‘ Guerra e Tomas Rincon. Questi due centrocampisti, uno ala e l'altro centrale, hanno messo in campo tutta la qualità e la determinazione per dare l'esempio ai loro compagni. Soprattutto l'esterno dell'Atletico Nacional de Medellìn ha fatto ammattire il povero Gaston Silva sulla fascia destra e ha creato non pochi problemi sia in fase offensiva che in quella difensiva con costanti raddoppi e gestione della palla da giocatore d'esperienza. Il tiro da 50 mt che ha consentito poi a Rondon di siglare la rete della vittoria è un mix tra pazzia e istinto ma Muslera non è esente da colpe.

Uruguay: dove si va?

La nazionale di Oscar Washington Tabarez ha fatto poco, diciamo la verità. Squadra spenta, svogliata e con poche idee. La mancanza di Suarez si è fatta sentire ma non può essere una scusante per due partite di questo livello: se con il Messico la prestazione negativa poteva essere anche figlia dell'espulsione di Vecino, stasera la Celeste, nonostante il possesso palla e presenza costante nella metà campo avversaria, è stata veramente poco pericolosa. Quasi mai. Il centravanti del Barcellona si è anche riscaldato durante la ripresa e quando Tabarez che sarebbe stato Corujo l'ultimo cambio non ha preso bene la decisione e ha colpito la panchina con un pugno.

L'unico che non ha mollato un centimetro in nessuna zona del campo è Diego Godin, ma questa non è una novità. Questo torneo potrebbe essere una svolta per l'Uruguay perché potrebbe esserci un ricambio generazionale con l'addio di alcuni veterani e l'inserimento di qualche giovane. Senza dimenticare l'età e gli acciacchi di Tabarez.

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