Copa America Centenario, Argentina-Cile tra orgoglio e riscatto
A distanza di un anno le due migliori squadre dell'America Latina si contenderanno nuovamente la Copa America. Argentina e Cile daranno vita sicuramente ad un incontro vibrante come quello andato in scena nella prima gara del Gruppo D a Santa Clara il 6 giugno. In quell'occasione Di Maria e Banega hanno consegnato la vittoria alla Seleccion ma nella finale che si giocherà al MetLife Stadium sarà un'altra storia. Il Cile di Juan Antonio Pizzi sembra rinato e, dopo aver eliminato Messico e Colombia sulla strada per la finale, ora vuole far piangere nuovamente gli argentini dopo dodici mesi.
Dal canto suo l'Albiceleste vuole tornare a vincere il torneo continentale dopo 23 anni e non ha nessuna intenzione di far bissare la vittoria alla Roja. In caso di trionfo, l'Argentina vincerà la sua quindicesima Copa e eguaglierebbe l'Uruguay mentre per il Cile sarebbe la seconda affermazione nella competizione. Assisteremo sicuramente ad una gara bellissima e abbiamo provato a individuare qualche chiave di lettura.
Argentina, la chiave è il pressing
La Selección fino a questo momento ha mostrato una grande compattezza condita dalle giocate dei singoli, che certo non le mancano. La pressione fatta con metodo, e una certa scientificità, ha portato la squadra di Martino a recuperare la palla e verticalizzare subito in modo da trovare sempre scoperte le squadre avversarie. Un esempio lampante è la palla recuperata dal pressing di Augusto Fernandez e Banega proprio contro il Cile, che porta alla rete di Angel Di Maria.
Il recupero del Fideo è un'altra chiave importante per l'Argentina: da interno o da esterno dei tre davanti, Di Maria è un giocatore spaziale e in gare del genere c'è bisogno di questi calciatori. In mediana i palleggiatori argentini sono bravi a far circolare la palla da una parte all'altra e quando arriva davanti è garanzia di spettacolo: El Tata può contare su due giocatori davanti come Messi e Higuain che hanno messo in mostra una grande intesa e trovano la porta con facilità disarmante. Chi non li vorrebbe nella propria nazionale?
Cile, Vidal-Sanchez: l'asse vincente
La squadra di Juan Antonio Pizzi fa paura. Dalla gara contro Panama ha ripreso a giocare in modo straordinario e i risultati sono stati devastanti: 4 goal ai centroamericani, 7 al Messico e 2 alla Colombia. Una macchina da guerra. Lo stesso discorso fatto per l'Argentina vale anche per il Cile: la Roja applica un pressing altissimo, soprattutto nei primi minuti, che induce all'errore gli avversari, permette di recuperare il possesso e trovarsi in una situazione di "palla scoperta". Nelle ultime due gare la selezione cilena ha sempre sbloccato il risultato nei primi minuti e si è messa in condizione di giocare di rimessa in ampi spazi.
Arturo Vidal e Alexis Sanchez sono i due uomini che tengono alta la squadra insieme a Edu Vargas e permettono di recuperare la palla il prima possibile. La nota positiva per Pizzi è aver ritrovato il miglior Aranguiz che è il vero cervello della squadra e la vena realizzativa di Edu Vargas, che quando mette la maglia rossa della selezione si trasforma in superman.
C'è grande attesa per l'atto finale di questa manifestazione del Centenario ma le due selezioni saranno sicuramente all'altezza della situazione: Messi, Sanchez, Higuain, Vidal, Banega e Aranguiz sono solo alcuni dei calciatori che scenderanno in campo a East Rutherford. Ci sarà da divertirsi.