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Copa America 2019, Argentina: è l’ora di Lionel Messi?

Dopo le sconfitte nelle ultime due finali, il ritiro dalla Seleccìon annunciato e poi il dietrofront, ecco che questa Copa America sarà l’ennesimo banco di prova per la Pulce. Tutta l’Argentina si aggrappa a lui per portare a casa una vittoria che manca dal 1993 e lo stesso Messi vorrebbe togliersi di dosso per sempre il paragone con Diego Armando Maradona, che lascia il tempo che trova per tantissimi motivi.
A cura di Vito Lamorte
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“Ho voglia di vincere la coppa più per Messi che per me stesso”. Le parole di Sergio Aguero, pronunciate durante un’intervista a Fox Sport Argentina, esprimono precisamente il sentiment di chi ha vissuto insieme al fuoriclasse di Rosario le due finali perse in Copa America, senza contare quella del Mondiale del 2014, e vorrebbe provare a spazzare pregiudizi e tante chiacchiere che sono state fatte sul numero 10 del Barcellona e dell’Albiceleste. La Pulce è sempre sotto la lente d’ingrandimento per le sue prestazioni con la Seleccìon e ogni suo passo falso viene amplificato come se lui debba, in un modo o in un altro, portare alla vittoria l’Argentina. Erroneamente si dice che Lionel Messi non abbia vinto nulla con la camiseta della nazionale ma se si va ad analizzare la bacheca si trovano un Mondiale Under 20, dove fu capocannoniere con 6 reti; e un oro olimpico nel 2008 a Pechino ma manca l’affermazione con la rappresentativa maggiore per completare il percorso: la vittoria è stata sfiorata nel 2014, nel 2015 e nel 2016 ma è mancata sempre la stoccata finale.

Leo Messi è sottoposto costantemente al paragone con Diego Armando Maradona per il fatto che il Pibe de Oro riuscì quasi da solo a portare la Seleccìon al titolo mondiale in Messico nel 1986, nonostante il calcio sia cambiato tantissimo: in Argentina non perdonano nulla a Messi e anche dopo lo scorso Mondiale in tanti hanno iniziato a sottolineare la differenza di prestazioni tra il club e la nazionale o il modo in cui la Pulce vive le gare con l’Argentina, dove il 10 sembrava abbandonato a se stesso in una barca che stava pian piano affondando. La situazione della Federazione argentina, i cambiamenti radicali al suo interno e il solito caos che c’è intorno alla Seleccìon portano a trovare sempre nel ragazzo del 1987 con la magia nel piede sinistro il capro espiatorio.

È giunta l’ora per Messi di consacrarsi anche con la nazionale? Nel 2014 ci andò vicinissimo e solo un goal di Goetze fece svanire il “sueno” ma non è detto che al secondo tentativo in terra brasiliana non possa arrivare questa benedetta vittoria che lo farebbe entrare, definitivamente, anche nei cuori di tanti argentini che, in maniera del tutto ingiustificata, sono sempre feroci e molto pungenti nei suoi confronti. Alla fine del torneo per Leo sarà ancora valida la locuzione latina "Nemo propheta in patria"? Lo sapremo presto.

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