Copa America: Brasile in ombra, brilla la Colombia (0-1). Cuadrado e James oscurano Neymar
Colombia rigenerata, cancella la delusione e la brutta prestazione del debutto contro il Venezuela e lascia il Brasile – battuto 1-0 con gol di Murillo nella prima frazione – nel cono d'ombra. Le luci dei riflettori sono tutte per le stelle dei Cafeteros, Cuadrado e James Rodriguez, che giocano un buon match e oscurano Neymar. Pekerman presenta in campo una formazione trasformata e che non concede mai ai verde-oro possibilità di palleggio e d'addormentare il gioco. Neymar è neutralizzato, sugli esterni Filipe Luis e Dani Alves vanno in affanno. Nel cuore della mediana hanno la meglio i colombiani sorretti da Sanchez che opera di lotta e di governo. Vittoria meritata, pesante che lascia il Girone C sul filo dell'incertezza e dell'estremo equilibrio con Venezuela, Cafeteros e Seleçao a 3 punti e la ‘cenerentola' Perù a 0. Sconfitta dura da digerire per il Brasile, più ancora quando Firmino a porta spalancata spara alto. Non è serata, tutto da rifare.
Nervi tesi a fine match, due espulsioni. La testata di Neymar, la spinta di Bacca scandiscono gli ultimi istanti della gara. Al triplice fischio dell'arbitro entrambi vengono espulsi per reciproche scorrettezze. Gesti di nervosismo che provocano un accenno di rissa in mezzo al campo. Dani Alves viene fermato da Zuniga, Murillo prova a farsi giustizia da sé ma viene allontanato dai compagni di squadra con la maglietta semi-strappata. Un brutto episodio che ha rischiato di mettere in secondo piano il successo legittimo dei Cafeteros, protagonisti di una gara di grande dinamismo e sacrificio. Un brutto episodio che priverà il Brasile del calciatore più forte e rappresentativo contro il Venezuela, quel Neymar che ha numeri da giocoliere ma non ancora la maturità del campione.
Primo tempo, Colombia padrona del gioco
Fairplay, era cominciato tutto così. C'è un bel gesto che sottolinea l'inizio del match, è la stretta di mano tra Neymar e Zuniga, ‘amici-nemici' che hanno messo da parte ogni ostilità. Quanto accaduto al Mondiale in Brasile (uno scontro di gioco causò l'infortunio grave del brasiliano) è alle spalle.
Colombia subito pericolosa. E' la formazione di Pekerman che fa la partita con James Rodriguez che appare subito molto ispirato. Pochi minuti e procura subito un calcio d'angolo e nell'azione successiva arriva sul fondo, lascia partire un traversone carico d'effetto che taglia tutta l'area di rigore della Seleçao ma né Falcao né Gutierrez sono pronti a raccoglierlo. Verde-oro che preferiscono controllare la gara sfruttando il palleggio e tenendosi pronti a sfruttare gli spazi lasciati dai Cafeteros. Eccezion fatta per un'incursione di Willian, l'avvio è tutto di marca colombiano.
Neymar marcato a uomo, Brasile bloccato. Zapata segue il brasiliano, gli toglie fiato e spazio, lo tallona in ogni parte del campo e quando il funambolo del Barcellona gli sfugge dinanzi si ritrova la gabbia che Pekerman ha costruito per lui. E' a centrocampo che la squadra di Dunga soffre maggiormente, laddove appare spezzato in due e spesso in inferiorità numerica.
Più James Rodriguez che O Ney. E' la stella del Real Madrid che concede sprazzi di bel gioco: dà impulso, accelerazioni, ispira ripartenze, crea scompiglio. Sull'altro fronte il rivale blaugrana appare in ombra, poco efficace, troppo lezioso quando cerca la giocata a effetto e incredibilmente ‘fragile' nei contrasti. Isolato (né Dani Alves né Filipe Luis accompagnano l'azione sugli esterni), Neymar fatica a trovare spazi e soluzioni offensive.
Sanchez mattatore, gol di Murillo. Il centrocampista dell'Aston Villa fa da perno nella mediana dei Cafeteros, è lui che detta i ritmi e tiene i ranghi serrati. E' lui che, complice qualche che si apre grazie ai movimenti delle punte e al dinamismo di James, intorno alla mezz'ora trova la prima, vera conclusione della partita: una bordata da trenta metri che viene deviata in angolo. La pressione della Colombia aumenta, guadagna metri e una punizione da posizione insidiosa. Dalla destra il cross di Cuadrado trova Murillo (neo-interista) pronto alla deviazione sotto porta. Vantaggio meritato (37′).
Il Brasile vacilla. Il gol subito stordisce la Seleçao che continua a subire l'iniziativa della Colombia: Cuadrado sulla destra e Armero sulla sinistra tengono sotto pressione gli esterni brasiliani. E' il momento migliore per i Cafeteros che beneficiano anche della gara di grande sacrificio svolta da Teofilo Gutierrez: fa molto movimento e lascia che sia Falcao a fiondarsi nello spazio. Da una di queste incursioni, quando mancano pochissimi minuti alla fine del primo tempo, nasce la possibilità del raddoppio: ma El Tigre non trova la deviazione vincente. Brasile in apnea, resiste e tampona come può. Quasi rischia il colpo del ko quando Falcao inventa un colpo di tacco che taglia fuori mezza difesa.
Dentro Coutinho, fuori Fred. E' la prima mossa di Dunga che rimodula il Brasile lanciando nella mischia il funambolo del Liverpool, ex Inter. Reduce da una stagione straordinaria, a lui viene affidato il compito di conferire dinamismo, fantasia e aggressività a un'azione che nella prima parte della gara è apparsa compassata.
Cuadrado in grande forma. L'ex esterno della Fiorentina, adesso al Chelsea, vive una serata di grazia e offre numeri del suo repertorio alla platea dei tifosi colombiani: tanta corsa, disciplina tattica ma anche capacità di battere a rete con disarmante pericolosità: capita al 52′ quando, per nulla contrastato, arriva nei pressi dell'area di rigore, prende la mira e scocca un tiro di sinistro che è una sassata. Jefferson resta immobile tra i pali, nulla può e ringrazia la buona sorte perché quella palla sibila accanto al palo sulla sua destra.
Fiammata Dani Alves, chiude la prima frazione. Il laterale del Barcellona trova finalmente la profondità intorno al 44′: il cross è perfetto, la deviazione di Neymar non altrettanto e Ospina è immediatamente reattivo. Il portiere della Colombia respinge d'istinto il colpo di testa ravvicinato. Sulla ribattuta l'asso del Barcellona tenta la furbata deviando con il braccio, poi si scontra con un avversario e lamenta un fallo ma il direttore di gara lo ammonirà per quel mani galeotto.
Secondo tempo, il Brasile fallisce il pareggio
Murillo croce e delizia, Firmino sciagurato. Un pasticcio incredibile della difesa del Colombia rischia di rovinare tutto al 56′: difensore e portiere (Ospina) mettono in scena la sagra degli errori regalando la Brasile la palla del pareggio che Firmino, a porta vuota, spedisce in Curva.
Girandola di sostituzioni in dieci minuti. Pekerman non si chiude e chiede alla squadra di restare alta. Lì davanti servono forze fresche e allora richiama in panchina Falcao per Ibarbo (che ha licenza di affondare i colpi e sfruttare gli spazi utili per il contropiede) e poi Teofilo Gutierrez per Bacca, il cannoniere del Siviglia. Mejia (80′ per Valencia) chiude la ridda di sostituzioni iniziate intorno al 70′. Dunga replica avvicendando Willian con Douglas Costa, Elias con Diego Tardelli tentando così il tutto per tutto a venti minuti dalla fine.
IL TABELLINO DI BRASILE-COLOMBIA
BRASILE (4-2-3-1): Jefferson; Dani Alves, Miranda, Thiago Silva, Filipe Luis; Elias (75′ Diego Tardelli), Fernandinho; Willian (69′ Douglas Costa), Fred (46′ Coutinho), Neymar; Roberto Firmino. A disposizione: David Luiz, Neto, Marquinhos, Geferson, Fabinho, Everton Ribeiro, Robinho, Casemiro, Marcelo Grohe. Ct: Carlos Dunga.
COLOMBIA (4-4-2): Ospina; Zuniga, Zapata, Murillo, Armero; Cuadrado, Sanchez, Valencia (80′ Mejia), James Rodriguez; Gutierrez (75′ Bacca), Falcao (69′ Ibarbo). A disposizione: Franco, Arias, Vargas, Andrade, Valdes, Muriel, Martinez, Bonilla, Cardona. Ct: José Pekerman.
ARBITRO: E. Osses (CHI)
RETE: 37′ Murillo (COL)
NOTE: ammonito Armero (COL); Fernandinho, Firmino, Neymar (BRA); espulsi Neymar (BRA), Bacca (COL) per reciproche scorrettezze.