Conte-Tnas: dalla guerra alla pace armata. Con segnali di disgelo

Tutto rimandato, ma per una volta, la notizia non appare come l'ennesimo risvolto negativo. Anzi.
Il collegio arbitrale del Tnas ha rinviato poco dopo le 13, a martedì 2 ottobre, alle 12,00, il tentativo di conciliazione tra il tecnico della Juventus, Antonio Conte e la Federcalcio in merito alla squalifica di 10 mesi mesi inflitta all'allenatore nell'ambito del Calcioscommesse. Nell'udienza odierna le parti hanno discusso l'istanza cautelare relativa alla richiesta di sospensiva della squalifica e il collegio arbitrale ha concesso loro un nuovo termine per il deposito di memorie, rinviando l'udienza.
Che permetterà a Conte di difendersi al meglio e la sensazione è che si possa arrivare, se non al completo proscioglimento, almeno ad una riduzione sostanziale della pena.
Al Tnas senza Conte – Stamattina, allo Stadio Olimpico, si è tenuta la prima udienza davanti al collegio arbitraledel Tnas, chiamato a decidere sulla sua squalifica dei 10 mesi inflitta dalla Commissione Disciplinare e confermata dalla Corte di Giustizia federale nell'ambito del processo al Calcioscommesse, per fatti risalenti a quando l'attuale tecnico della Juventus sedeva sulla panchina del Siena.
Una nota vicenda che si sta protraendo dalla scorsa estate e che ha visto fasi alterne, tra le accuse di Carobbio, il rifiuto del tentativo di conciliazione verso Conte, le dichiarazioni d'accusa del tecnico bianconero e la pena inflitta con motivazioni che hanno fatto più che discutere.
Nell'ultimo atto della giustizia sportiva, dinanzi al collegio presieduto dall'avvocato Massimo Zaccheo e completato dal professor Guido Calvi (nominato dall'allenatore) ed Enrico De Giovanni (nominato dalla Figc), Conte non si è presentato. Come gli accade ognidomenica da inizio stagione, ha dato disposizione e si è fatto rappresentare da altri. In questo caso non dal fido Massimo Carrera, bensì dai legali Antonio De Rensis, Luigi Chiappero e Giulia Bongiorno.
La difesa: proscioglimento o 4 mesi – Le richieste della difesa erano chiare; l’obiettivo dichiarato uno solo: ottenere il proscioglimento per Antonio Conte, salvando così una stagione che altrimenti lo vedrebbe spettatore fino al prossimo maggio con chissà quali ripercussioni nei momenti clou tra serie A e Champions League.
Una missione non impossibile ma di certo difficile e in casa Juventus ci sperano anche se non ci credono fino in fondo. Non certo per l'innocenza diConte, quanto per i chiaroscuri di una giustizia sportiva che da sempre è soggetta alle maree di giornata.
La speranza più razionale è concreta è infatti quella di riuscire ad ottenere almeno un congruo uno sconto, permettendo all’allenatore di tornare a sedere sulla panchina bianconera nel giro di poche settimane. Lo scenario più probabile potrebbe dunque essere quello di una riduzione a 4-5 mesi in totale.
Il potere del collegio arbitrale – Detto delle speranze, però, saranno soltanto i giudici dell'arbitrato che decideranno se neutralizzare o meno la squalifica, in attesa del lodo. Spetta, infatti, a loro decretare l'eventuale sospensione, come ha stabilito il presidente del Tnas, Alberto De Roberto, nel provvedimento dello scorso 29 agosto.
Gli avvocati del tecnico bianconero, dopo aver fatto ricorso al Tnas e dopo che il Tnas stesso l'ha accettato, hanno così presentato alcune richieste istruttorie, tra cui quella di ascoltare alcuni testimoni che scagionerebbero Conte dalla presunta combine di AlbinoLeffe-Siena, partita diventata l'unico capo d'imputazione dopo che la Corte di Giustizia federale lo ha assolto in merito a Novara-Siena. Le richieste sembrano essere state accolte oggi, con la conseguente nuova data fissata per il prossimo 2 ottobre. Un segnale di disgelo e positivo, in proiezione.
Il tentativo di conciliazione non è stato bocciato, ma semplicemente rinviato per analizzare e attendere tutte le memorie difensive con una apertura importante dopo le tensioni, accuse e sottintesi tra il club bianconero (da sempre sostenitore di Conte oltre ogni dubbio) e la Federcalcio (strenua sostenitrice della giustizia sportiva e dei suoi verdetti).
La riforma della giustizia sportiva- E se per sapere cosa accadrà di Conte bisognerà aspettare ancora 2 settimane (probabilmente con sentenza per il 7 ottobre) c'è da sottolineare come il cammino voluto dal tecnico bianconero stia dando alcune importannti risposte che potrebbero – in prospettiva – portare anche a quello che da sempre il club presieduto da Andrea Agnelli: una riforma integrale della giustizia sportiva.
Una ‘battaglia' spesso ostacolata dai vertici delle Federcalcio, chiamati in causa in prima persona, soprattutto per le scorie del post-Calciopoli e subito arroccatisi su una posizione di intransigenza mal gestita (come il famoso inutile tavolo della pace) nei confronti del club di Torino. Oggi, però, si può parlare di una giornata positiva anche in ottica sostanziale. Se il Tnas ha preso ulteriore tempo, volendo soppesare meglio il tutto e permettere il completarsi delle memorie difensive, ciò non può che far sorridere tutti essendo un segnale importante per una giustizia sportiva che spesso non dà molto spazio alla difesa.
Segnali di cambiamento? Le decisioni del Tnas lo diranno, ma intanto altri elementi dicono che qualcosa cambierà.
Ieri è stata presentata infatti al governo un'interpellanza firmata da oltre 100 parlamentari, per chiedere al ministro dello Sport Pietro Gnudi cosa "intenda fare per ottenere una modifica dell'ordinamento sportivo ed in particolare quello della Figc" in modo che nei processi vengano rispettati i principi costituzionali, compreso quello "di assicurare che venga garantito il diritto alla difesa".