Conte soddisfatto: “La mia Inter non sarà una scintilla. Diventerà dinamite”
Antonio Conte ha esultato, urlato, abbracciato. A bordo campo una gara nella gara per il neo tecnico nerazzurro che molti volevano alla prova di San Siro. Brillantemente superata. Non solo personalmente ma anche sotto l'aspetto del gioco della squadra. Contro il Lecce non ci sono state sbavature importanti, tutto è andato via liscio tra ritmi sempre alti, concentrazione massima e testa e gambe sull'obiettivo: vincere.
La forza della ragione contro il mercato e gli infortuni
Anche nel dopo partita, Conte vive l'adrenalina della gara di un debutto importante, essenziale per dare una direzione a questo progetto. Non senza problemi, tra anomalie di mercato (Perisic, Nainggolan e soprattutto Icardi) a problemi fisici di inizio stagione (l'out a pochi minuti dal fischio di inizio di de Vrij). Eppure, dai problemi, Conte è riuscito a estrarre il meglio dai suoi: in campo si sono visti 11 (e più. pensando alle sostituzioni) giocatori concentrati, pronti ad aiutarsi, dediti alla causa: "Siamo partiti bene, con la giusta voglia e la giusta intensità, rispettando un'idea. C'è ancora tanto da migliorare, però sono degli step e non dimentichiamo che stiamo lavorando insieme da pochi mesi. Ripeto: mi piace lavorare con questi ragazzi perché danno grande disponibilità"
io non cerco empatia. Io sono questo, totale per la causa che sposo. Anche in passato, si è sempre creato un grande feeling con l'ambiente di lavoro.
L'idea e la scintilla: una squadra votata al credo di Conte
Giocatori che si sono adeguati alle volontà tattiche intransigenti di Conte. Il 3-5-2, il suo credo calcistico al quale non si è voluto piegare nemmeno davanti ad una rosa di campioni ma poco funzionali, fino a trovare l'alchimia giusta: "Attacchiamo anche con più uomini rispetto al mio vecchio 4-2-4. Più che un 3-5-2 si tratta proprio di questo mio vecchio sistema di gioco: penso di avere uomini adatti a questo sistema: ho trovato difensori di spessore, centrocampisti bravi nell'inserimento… sono tutti gol che possono arrivare in più dalla mediana"
I singoli che fanno la differenza
Oggi festeggiamo fino a mezzanotte. Poi la testa al Cagliari: non dobbiamo essere una scintilla, dobbiamo diventare dinamite
Dal collettivo ai singoli: Lukaku, Sensi, Brozovic. Tutti a segno, tutti al centro della manovra nerazzurra: "Sono giocatori polivalenti, che hanno grande qualità di palleggio. Andrebbero in difficoltà in una mediana a due, ma a tre vanno benissimo. Poi anche quando altri staranno bene in mediana si potranno fare cambi senza rovinare l'idea di fondo. Lukaku? E' un gigante buono, forte e umile che si è inserito alla perezione".