Come sta Luke Shaw, report medico sulle condizioni dopo l’infortunio alla testa
"Sono un guerriero, tornerò presto". E' così che Luka Shaw, dal letto di ospedale dove è ricoverato e tenuto sotto stretta osservazione, ha voluto tranquillizzare amici, tifosi, gli affetti più cari che sono rimasti col fiato sospeso quando l'hanno visto crollare a peso morto sul campo di Wembley. Il match dell'Inghilterra contro la Spagna ha vissuto attimi di tensione, spavento, preoccupazione quando il calciatore – in seguito a un contrasto di gioco – ha subito un forte colpo alla testa ed è franato sul rettangolo verde come un sacco di patate.

Cosa è successo a Luke Shaw. Rumore sordo, tonfo e poi il corpo del difensore che resta fermo lì, sotto gli occhi attoniti dei compagni di squadra e del pubblico accorso allo stadio per la gara di Nations League. Il colpo fortuito ricevuto da Carvajal lo stordisce, perde conoscenza (la riprenderà poco dopo nello spogliatoio prima di essere condotto al nosocomio). Lo staff medico si alza di scatto dalla panchina e corre verso Shaw, gli vengono prestati i primi soccorsi e per aiutarlo a respirare, prima di trasportarlo fuori in barella, gli viene applicata anche una maschera per l'ossigeno. "Grazie a tutti per l'amore e il supporto, sto bene e sono in ottime mani", ha scritto in un tweet pubblicato dopo aver telefonato ai suoi familiari con i quali ha parlato al telefono per rassicurarli che, a parte un gran mal di testa, va tutto bene.

Il report medico. Gli esami diagnostici effettuati sul calciatore hanno confermato i sospetti: commozione cerebrale, conseguenza dell'urto e della caduta scomposta sul prato. Che sfortuna davvero per il difensore che era stato uno dei protagonisti della sfida contro gli iberici: è stato lui l'autore dell'assist che ha portato al vantaggio dell'Inghilterra segnato da Rashford, compagno di squadra al Manchester United.
Luke Shaw, il precedente dell'infortunio alla gamba. La buona sorte non è amica del calciatore dello United che in passato ha sofferto per un grave infortunio alla gamba e poi alla caviglia contro lo Swansea. Lui stesso, raccontando nell'immediata vigilia della sfida con la Spagna cosa era successo e come aveva vissuto il lungo periodo di stop, aveva ammesso di aver rischiato l'amputazione della gamba dopo la frattura della tibia che lo obbligò a saltare ben 51 partite ufficiali.