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Come giocherà il Genoa di Thiago Motta, il nuovo modulo 2-7-2 (ricorda la b-zona di Canà)

Come giocherà il nuovo Genoa di Thiago Motta? Come riuscirà il giovane allenatore a risollevare le sorti della formazione rossoblu reduce dal deludente avvio di stagione targato Andreazzoli? C’è grande curiosità intorno al lavoro del mister scelto da Enrico Preziosi, pronto alla prima suggestiva avventura professionale dopo l’apprendistato con l’Under 19 del Paris Saint Germain. E chissà che in Italia il classe 1982 ex Inter non proponga quel 2-7-2 di cui parlò qualche mese fa, lasciando tutti senza parole, per una vera e propria nuova frontiera del calcio.
A cura di Marco Beltrami
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Come giocherà il nuovo Genoa di Thiago Motta? Come riuscirà il giovane allenatore a risollevare le sorti della formazione rossoblu reduce dal deludente avvio di stagione targato Andreazzoli? C'è grande curiosità intorno al lavoro del mister scelto da Enrico Preziosi, pronto alla prima suggestiva avventura professionale dopo l'apprendistato con l'Under 19 del Paris Saint Germain. E chissà che in Italia il classe 1982 ex Inter non proponga quel 2-7-2 di cui parlò qualche mese fa, lasciando tutti senza parole, per una vera e propria nuova frontiera del calcio.

Thiago Motta e il modulo 2-7-2

È possibile un modulo 2-7-2? Per Thiago Motta, ex perno del Genoa, dell'Inter e della Nazionale pronto al ritorno in Italia da allenatore rossoblu, la risposta è affermativa. Certo un conto sono le provocazioni, un conto è poi dar seguito con i fatti in campo soprattutto in un campionato come la Serie A. Durante la sua esperienza alla guida delle Giovanili del Psg, Motta in un'intervista sorprese parlando di questo innovativo modulo, con 11 giocatori protagonisti della manovra (compreso il portiere!).

Come funziona il 2-7-2 di Motta

La sua volontà infatti è quella di coinvolgere l'estremo difensore in mediana, confermata da queste dichiarazioni dell'epoca riportate da Sky Sport: "Per me la squadra si può leggere anche partendo dalla fascia destra arrivando alla sinistra. Io il portiere lo conto in quei 7 in mezzo al campo. Per me l’attaccante è il primo difensore e il portiere il primo attaccante. Dal portiere parte il gioco, con i piedi, e dalle punte il pressing offensivo per recuperare la palla". Il tutto con una visione del campo dal lato lungo all'altro e non da porta a porta.

Oltre il calcio totale, oltre l'idea moderna del massimo coinvolgimento calcistico proposta da Guardiola, coinvolgendo 11 giocatori su 11. Quel Guardiola che Thiago Motta ha incrociato solo di sfuggita, al Barcellona, ma che ha poi avuto non poche influenze su Gian Piero Gasperini (che ora incrocerà in Champions League nella sfida tra Manchester City e Atalanta), un guru di Thiago Motta. Appuntamento dunque alle prossime settimane per capire fin dove si sposterà l'oriundo con il Genoa, e se vedremo in Italia, una vera e propria rivoluzione offensiva.

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