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Come evitare di sperperare i soldi: i consigli di Dominguez in un libro

L’ex difensore dell’Atletico Madrid sta collaborando con l’Associazione dei calciatori spagnoli, per la pubblicazione di un prezioso manuale dedicato ai giocatori in attività: “Ho accettato perché quando sei calciatore non dai valore al denaro”.
A cura di Alberto Pucci
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La sua carriera è terminata a soli 27 anni. I troppi problemi fisici lo hanno condizionato a tal punto, da dover dire basta e appendere le scarpette al chiodo. Per Álvaro Domínguez Soto, ex difensore di Atletico Madrid e Borussia Mönchengladbach, il calcio è ora solo uno sport da guardare e da raccontare. L'ultimo incarico del giocatore nato a Madrid è quello dello scrittore. L'ex "colchonero" sta infatti collaborando con l'AFE (l’Associazione dei calciatori spagnoli) per scrivere un libro che verrà pubblicato nei prossimi mesi.

Un volume che, nell'intento dell'associazione e dello stesso ex giocatore, dovrebbe aiutare i calciatori in attività ad evitare di sperperare i propri guadagni: "Spesso di diventa ricchi molto velocemente – ha dichiarato Dominguez a "El Mundo" – Ma senza un'istruzione è molto difficile gestire tutti quei soldi".

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Un conto da 15mila euro

"Si criticano molto i calciatori, però basterebbe dare un milione di euro a qualsiasi ragazzo di strada per vedere come si comporta. Non credo meglio di qualsiasi giocatore – ha continuato l'ex difensore – Un calciatore finisce per non dare più valore ai soldi: cerca automobili sempre più costose, orologi sempre più grandi, oppure prende un aereo privato semplicemente per andare a cena".

L'idea di poter aiutare gli atleti ad avere più cura di se stessi e non finire in bancarotta, è dunque finita tra le pagine di un libro: un manuale che potrebbe essere utile a molti campioni del "football". "Lo ammetto, io sono stato il primo a farlo – ha concluso Dominguez – Una volta con i miei amici pagammo un conto di 15mila euro. Chiunque può pensare che io sia uno stupido. Invece no, perché una cosa del genere si può anche fare, l’importante è che non si perda la prospettiva: spendere così tanto deve essere un’eccezione e non la normalità".

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