Coman, fenomeno Juve. Ma qualche anno fa avrebbe giocato?

Parigi val bene una messa. Non per Coman che, nell'Italia poco riconoscente nei confronti dei propri talenti tanto da farli fuggire all'estero, ha trovato quella gratificazione che in Francia gli mancava. Giocare sempre, quel che vorrebbe ogni calciatore. Soprattutto un giovane ambizioso di farsi largo nel panorama continentale. Morata come Kinglsey, almeno a lui per ora è andata bene. La prima giornata di campionato gli ha portato la soddisfazione del debutto in A (complici gli infortuni) e il corredo accessorio di elogi per la bella prestazione del Bentegodi. E' di poche pretese ("il mio obiettivo è giocare una ventina di partite", ha ammesso a Le Parisien) e sa bene che la strada che ha davanti è sì libera ma in salita. Però è fiducioso perché qui da noi, nell'ex campionato più bello del mondo, ha trovato opportunità che altrove (sotto la Torre) non aveva. Fosse atterrato a Torino – come in un altro club del Belpaese – qualche anno fa, quando c'era maggiore disponibilità di cassa, non avrebbe avuto giudizi così positivi sulla propria esperienza tricolore e nemmeno le società sarebbero state così accoglienti. "C'è tutta una stagione da giocare, quindi aspettiamo a fare valutazioni. Però in Italia mi sento trattato diversamente, una situazione differente rispetto a Parigi perché c'è maggiore attenzione alle mie qualità piuttosto che all'età". Si vabbe'… ma gli hanno detto che pure Del Piero faceva panchina alla Juve? Troppo giovane per saperlo… gli andrebbe ricordato che Lavezzi, Cavani, Pastore, Ibrahimovic (le colonne del Psg) pochi anni fa affollavano la Serie A e per i rampolli promettenti come Coman c'era spazio nelle partitelle del giovedì, nei match di Coppa Italia oppure a fine campionato. Quando il risultato non conta… Tempi duri e ci si accontenta: se ben sette squadre del nostro campionato non hanno sponsor sulla maglia si può solo tirare la cinghia e arrangiarsi.
Fucina Juventus. L'esperienza di Pogba, snobbato a Manchester (sponda United) ed esploso con Conte, è stata la migliore suggestione che il giovane Coman potesse subire. Il progetto Juventus – come lui lo definisce – lo ha affascinato anche per questo. "La mia scelta di trasferirmi alla Juventus è arrivata dopo una riflessione approfondita. Desideravo solo che ci fosse maggiore considerazione per il mio valore". ‘Coman ha già dimenticato Parigi', titola il quotidiano capitolino. Per lui è così, Parigi (non) val bene una messa.