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Perché MediaPro vuole l’erba uguale per tutti i campi della Serie A

Manto erboso, cartellonistica pubblicitaria e dislocazione degli spettatori allo stadio: le regole del broadcaster spagnolo per uniformare il palcoscenico e lo spettacolo da offrire in tv.
A cura di Maurizio De Santis
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L'obiettivo è ambizioso. Proporre in tv un campionato che sia sempre più vicino allo spettacolo offerto dalla Premier League, a cominciare dalla scenografia che dovrà essere perfetta, unica e univoca. Un marchio – quella della Serie A italiana – che MediaPro ha intenzione di valorizzare creando anche un modello di palcoscenico che sia uguale su ogni campo e si uniformi a una serie di prescrizioni previste dal broadcaster spagnolo relative al lavoro di registi, produttori e giardinieri. Proprio così, gli addetti al rettangolo verde. La cura del terreno di gioco viene considerata prioritaria e la qualità del prato dovrà essere uniforme sia per altezza del manto erboso (tagliato alla stessa maniera su tutti i campi) sia per intensità del colore verde sia per aspetto geometrico delle righe.

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Taglio e intensità del colore, il manto erboso. Anche l'occhio vuole la sua parte, un vecchio adagio che sembra riassumere le intenzioni del nuovo ‘padrone' dei diritti tv per il triennio 2018/2021. Negli anni scorsi Infront aveva immaginato sanzioni per quelle società incapaci di presentare un tappeto d'erba in condizioni decorose. Questione divenuta spesso oggetto di polemica (per lo stato scandaloso di alcuni terreni di gioco) e al tempo stesso di contrasto tra i club – nella maggior parte dei casi non proprietari degli stadi – e le istituzioni politiche (le amministrazioni comunali).

Cartellonistica pubblicitaria e spettatori allo stadio. Mediapro ha tracciato una linea chiara e fa riferimento anche ad altri aspetti del ‘diorama', uno in particolare: la cartellonistica pubblicitaria. Anche in questo caso dovranno essere rispettate delle regole tendenti alla univocità del prodotto: la seconda fila di led (quello più vicina alle tribune, per intenderci) dovrà avere gli stessi colori in tutti gli stadi. Non c'entrano gli sponsor ma è questione di sfumature e di accostamenti cromatici. Ultimo dettaglio tutt'altro che trascurabile, la dislocazione strategica dei tifosi presenti allo stadio: perché il colpo d'occhio offerto al telespettatore sia gradevole, servirà che le tribune siano sempre piene nei settori centrali, quelli abitualmente più inquadrati dalle telecamere. In Spagna è una delle prescrizioni più temute dalle società, costrette a pagare sanzioni economiche in caso di violazione.

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