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Claudio Marchisio, messaggio di auguri alla Juventus: “Ogni anno ti celebro”

La Juventus compie 121 anni dalla fondazione avvenuta il 1° novembre del 1897. Il ‘principino’, Claudio Marchisio, ha voluto rivolgere un pensiero speciale alla ‘vecchia signora’ che ha lasciato di recente dopo averne indossato la maglia per 25 anni. “Ogni anno ti celebro, ogni giorno ti porto nel cuore. Ieri. Oggi. Per sempre… in ogni parte del mondo!”
A cura di Maurizio De Santis
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La panchina che vide nascere la Juventus e l'anno ufficiale di nascita del club bianconero: 1° novembre 1897. Sono passati 121 anni da allora e, anche se non ne fa più parte, Claudio Marchisio non dimentica il suo primo e unico amore calcistico. In un post pubblicato sui social network ha voluto rivolgere gli auguri e un messaggio speciale alla società nella quale è cresciuto.

Ogni anno ti celebro, ogni giorno ti porto nel cuore. Ieri. Oggi. Per sempre… in ogni parte del mondo!

Marchisio ha indossato la maglia del club da quand'era appena ragazzino e lo ha fatto per 25 anni, passando attraverso tutte le epoche della Juventus: ha conosciuto l'onta della retrocessione d'ufficio per Calciopoli, ha masticato amaro quando la squadra trovava a raggiungere la sua dimensione vincente in Serie A, s'è goduto il periodo trionfale iniziato con Antonio Conte e poi proseguito con Massimiliano Allegri. Le due strade, però, si sono interrotte di recente e adesso l'ex centrocampista bianconero veste la casacca dello Zenit San Pietroburgo.

Lui non dimentica e la frase scelta per onorare la memoria del club che lo accolse quando aveva appena sette anni ne testimonia il legame fortissimo. Il sentimento dell’ex numero 8 non è cambiato nemmeno oggi nonostante la distanza e un addio che non è stato tra i più felici come raccontato di recente. Nessuna polemica nei confronti della dirigenza, verso la quale ci sarà sempre massima gratitudine, ma aveva immaginato per sé stesso un finale differente. "La trattativa stava andando da un bel po' – ha ammesso poche settimane fa -. Al termine di un allenamento venni convocato dalla dirigenza per trovare un accordo. Decidemmo tutto nel giro di poche ore". Non rientrava più nei piani della società e si dissero ciao, andando via di schiena.

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