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Classifica delle migliori tifoserie del mondo: Napoli è l’unica italiana tra le prime 25

Il quotidiano spagnolo Marca ha lanciato un sondaggio chiedendo di stilare la classifica finale delle migliori tifoserie del mondo e nella votazione, ancora aperta, sta trionfando la tifoseria del Palmeiras davanti a quelle di Persépolis e Raja Casablanca. Ai piedi del podio si posiziona quella dell’Al-Ahly insieme a quella del Boca Juniors. La prima italiana è quella del Napoli, al 25° posto.
A cura di Vito Lamorte
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Ogni squadra di calcio ha bisogno di un grande tifoseria alle spalle dietro. Il quotidiano spagnolo Marca ha lanciato un sondaggio chiedendo di "vota con la testa e non con il cuore per stilare la classifica finale delle migliori tifoserie del mondo". Nella votazione, ancora aperta e alla quale è ancora possibile partecipare, è online sul sito del noto giornale sportivo iberico e, per ora, vede trionfare la tifoseria del Palmeiras davanti a quelle di Persépolis e Raja Casablanca. Ai piedi del podio si posizionano quella dell'Al-Ahly insieme a quella del Boca Juniors.

Le prime due europee sono spagnole e si tratta dei gruppi organizzati di Betis e Atletico Madrid, che si piazzano davanti a Liverpool, Borussia Dortmund e Real Madrid. La prima italiana in questa classifica provvisoria è la tifoseria del Napoli, che si piazza al 24° posto, dietro a quelle del Peñarol, dell'Independiente, del Celtic, del Wydad Casablanca e del Fenerbahce.

La tifoseria azzurra è molto conosciuta e rispettata in tutta Europa, e questo punto anche nel mondo, e negli ultimi tempi il coro più del periodo più recente, ovvero "Un giorno all'improvviso", è stato ripreso e riadattato a seconda delle esigenze da tanti altri gruppi. Le altre due italiane presenti nelle prime 40 sono quelle di Inter e Milan.

Scorrendo la classifica si nota tifoserie incredibili, che farebbero tremare le gambe a qualsiasi calciatore: da quella del Galatasaray a quella del Tigres fino a Colo Colo, Racing, Flamengo e América de México. Gruppi organizzati che rendono le partite di calcio indimenticabili esperienze con coreografie, cori e striscioni.

La tendenza e la condotta violenta di alcune frange, che va sempre condannata senza sé e senza ma, tende a fare di tutta l'erba un fascio e l'opinione sulle tifoserie organizzate è sempre più negativa ma in assenza di esse sembrerebbe di stare a teatro e non in uno stadio di calcio, dove l'ironia e gli sfottò dovrebbero essere di casa senza mai sfociare in situazioni pericolose perché, come diceva Pier Paolo Pasolini, "il tifo è una malattia giovanile che dura tutta la vita".

Una volta alla settimana, il tifoso fugge da casa sua e va allo stadio. Sventolano le bandiere, suonano le trombe, i razzi, i tamburi, piovono le stelle filanti e i coriandoli: la città scompare, la routine si dimentica, esiste solo il tempio. In questo spazio sacro, l’unica religione che non ha atei esibisce le sue divinità… (Eduardo Galeano)

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