Cinque curiosità su Soleri, il gigante goleador della Roma sbocciato in Sudamerica
Edoardo Soleri, centravanti della Roma Primavera, è sicuramente uno dei migliori prospetti del florido settore giovanile giallorosso che di anno in anno sta facendo vistosi miglioramenti. Quella in corso, dove attualmente è capocannoniere del campionato Primavera, sembra essere la stagione della sua decisiva consacrazione (fin qui 30 gol in 30 partite) e quella buona per lanciarlo nel calcio professionistico. Ecco alcune curiosità sull’attaccante romano classe ‘97.
Il legame con il Brasile e con il Fenomeno
Il giovanissimo e italianissimo Edoardo ha dei forti legami con un’altra delle grandi Nazioni che hanno fatto la storia del calcio e anche con uno degli attaccanti più forti che abbiano mai giocato nel Bel Paese. A raccontarlo è lo stesso Soleri: “I miei primi ricordi calcistici sono legati al Brasile. Ho passato cinque anni lì da piccolo e mi sono rimaste impresse in particolare le partite con mio padre in spiaggia a Rio e il giorno in cui comprai la maglia della nazionale numero 9 di Ronaldo”.
Dalla piscina alle giovanili giallorosse
Nonostante ciò però il calcio non è stato il primo sport dal “gigante” romano, infatti, prima di cominciare la trafila nelle giovanili ha giocato a tennis e ha fatto soprattutto nuoto (“mia madre lo insegnava, dunque ci teneva che io, mio fratello e mia sorella sapessimo nuotare sin da piccoli”). E anche una volta passato al calcio prima di trovare il ruolo più adatto per lui ha giocato da centrocampista centrale. È stato poi Roberto Muzzi ha spostarlo più avanti, in attacco, per sfruttare tutte le sue grandi doti tecniche e fisiche.
Un sogno chiamato Roma
“Anche se il modello a cui mi ispiro e Luca Toni, il mio idolo da sempre è Francesco Totti: tutta la mia famiglia è romanista, quindi non poteva essere altrimenti. In Brasile era un po’ problematico vedere le partite della Roma, ma in qualche modo ci organizzavamo. Mia madre, in particolare, è sempre stata molto tifosa, anche più di mio padre”. Queste le parole del giovane attaccante giallorosso che, dall’approdo nel club capitolino, ha realizzato il suo sogno, sia pure nella Primavera di De Rossi, di vestire i colori amati da lui e dalla propria appassionata famiglia.
La determinazione del giovanissimo Edoardo
Oltre alle già citate abilità tecniche e fisiche, un altro aspetto fondamentale che fa di Soleri uno dei ragazzi italiani più promettenti è l’aspetto caratteriale. Per spiegare meglio a che cosa ci riferiamo raccontiamo un aneddoto riguardante il suo periodo brasiliano, quando Edoardo frequentava la scuola calcio Jockey Club di San Paolo. Nella semifinale di un torneo cittadino, dopo uno scontro di gioco ha avuto bisogno di alcuni punti di sutura alla testa per chiudere la ferita. Questo però non blocca la sua “voglia di calcio” e, nonostante sia ancora un bambino, con tutta la sua grande determinazione decide di andare a giocare la finale del torneo che la sua squadra riesce a vincere.
La Serie B nel futuro di Soleri, 30 gol in 30 gare
A questo punto della stagione con ben 30 gol realizzati in 30 partite complessive fra torneo Primavera, Coppa, Supercoppa e Uefa Youth League, sonore sirene si levano dalla Serie B per l'attaccante della Roma classe 97. Apprezzamenti da Carpi e Cesena ma anche un'idea per gli stessi giallorossi che potrebbero, come vice Dzeko, concedergli una possibilità, almeno nella pre-season, nei prossimi mesi. E sullo sfondo, in caso di promozione, i pugliesi del Foggia. Il mercato inizia ad infiammarsi, la Cadetteria chiama Soleri.