Cinque bidoni nerazzurri che hanno giocato più di Gabigol
Gabigol all’Inter è ormai un giallo, forse un thriller, insomma una storia imprevedibile con colpi di scena ed un finale tutto da scrivere, tutto da scoprire. Seconda punta o esterno offensivo, bidone o genio incompreso, mezzala o prima punta, al momento, non è dato sapere con, prima De Boer e poi Pioli, che non hanno concesso spazio al brasiliano (16 minuti di gioco) ex Santos pagato, la scorsa estate, ben 29,5 milioni di euro.
Nell’attesa che qualcosa si muova, in un senso o nell’altro, vediamo 5 acquisti flop dell’Inter che, a dicembre, avevano giocato più minuti del carioca.
L’inter, la Scarpa d’oro e… Pancev
Lungi dall’augurare all’Inter e a Gabigol di fallire però, vediamo, anche per esorcizzare il caso venutosi a creare, questi "grandi" acquisti nerazzurri che poi si sono rivelati dei clamorosi bidoni. Primo in assoluto l’ex Stella Rossa Darko Pancev che, arrivato in Italia con grande entusiasmo e clamore dopo le sue incredibili gesta con i biancorossi di Belgrado (Scarpa d’oro e secondo classificato per la vittoria del Pallone d’oro), a dicembre di 23 anni fa il ragazzo di Skopje aveva giocato già più minuti di Gabigol con 7 presenze e nessuna rete messa a referto. 544’ che rimasero però gli unici segni del passaggio dello strapagato Pancev (2 miliardi a stagione) nella stagione 1992/93 e che poi partì il gennaio 1994 prima per il Lipsia e poi, definitivamente nel 1995, per il Fortuna Dusseldorf .
Vampeta, 30 miliardi per 1 presenza in A
Anno 2000/2001 quello, per intenderci dei preliminari persi dai nerazzurri di Lippi con l’Helsinborg. Il 5 settembre arriva, acclamato da stampa e addetti ai lavori (Antognoni ebbe a dire di lui: “Vampeta è una sorta di Tardelli moderno”) il brasiliano Vampeta per 30 miliardi delle vecchie lire. Il ragazzo, apparso già fuori forma in fase di preparazione, si fermerà per poco tempo a Milano e, a metà dicembre, riuscirà a collezionare appena 72’ in Serie A (nella prima giornata contro la Reggina) per poi passare, in cambio di Dalmat, in prestito al Paris Saint Germain.
18 miliardi e 191’ per Gonzalo Sorondo
L’uruguaiano ex Inter è stato uno degli acquisti flop della gestione morattiana con 18 miliardi di lire (superando la concorrenza del Real Madrid) investiti per portarlo in Italia dal Defensor Sporting. Purtroppo per i nerazzurri però, il promettente centrale (27 presenze con la Celeste) nell’Inter di Cuper, pur disputando diverse partite nell’inverno di quella stagione, non riuscì a convincere tifosi e dirigenti che, poco dopo, lo girarono in prestito prima allo Standard Liegi, poi al Crystal Palace e, infine, al Charlton Athletic. Eppure, l’allora numero 16 nerazzurro, era sceso in campo nello stesso periodo in cui vi scriviamo per ben 191’ (175 in più rispetto a Gabigol) contro, nell’ordine, Roma, Brescia e Chievo.
Brechet e la maledizione della fascia sinistra
Uno dei tanti “attori” testati nel lungo casting dell’Inter per cercare di sfuggire alla maledizione del terzino sinistro dopo l’addio di Roberto Carlos è stato proprio Jeremie Brechet. Il francese, proveniente dal Lione per 6.5 milioni di euro tuttavia, non lasciò mai il segno in nerazzurro (14 apparizioni ogni competizione) con sole 9 presenze, nessun assist vincente e nessuna rete in campionato. Eppure, in avvio di stagione, tolte le competizioni europee, il nativo di Lione aveva racimolato comunque 271 minuti di gioco sparsi contro Udinese, Milan, Brescia, Juventus e Perugia prima di finire, l'anno seguente, in Spagna alla Real Sociedad.
La Trivela più costosa del mondo: Quaresma
24,6 milioni di euro, 4 reti in 14 presenze col Porto e tanta pressione sulle spalle. Questi gli ingredienti che accompagnarono il trasferimento di Ricardo Quaresma all’Inter. Fortemente voluto dal neo tecnico nerazzurro Mourinho, El Trivela (colpo d'esterno, ricco di effetto), dopo una discreta partenza (gol all’esordio col Catania e 2 assist con Roma e Reggina), il ragazzo si avviò, nonostante 576 minuti sul rettangolo di gioco fino a dicembre 2008, ad un lento ed inesorabile declino. Una discesa agli “Inferi” che lo condusse, già nel febbraio successivo, ad andare in prestito gratuito al Chelsea (4 partite con 0 reti segnate e 0 sussulti) per poi finire, nel 2010, al Besiktas.