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Chi segna di più nel secondo tempo: Lazio primatista, Napoli e Juve hanno altri pregi

La top 5 delle squadre di Serie A che dopo 29 giornate sono andate più volte in gol nella ripresa. Al primo posto i ragazzi di Simone Inzaghi che però sono seguiti dalle primatiste del campionato che non mollano e continuano a far sognare i tifosi a suon di gol.
A cura di Fabrizio Rinelli
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Con la pausa delle Nazionali, è tempo di bilanci per quanto riguarda la Serie A. Uno dei campionati più belli tra i top d’Europa che si prepara ai botti finali del 22 aprile nel big match dell’Allianz Stadium di Torino tra Juventus e Napoli che probabilmente deciderà lo scudetto. Diversi sono i record, i dati statistici e le curiosità emersi dai numeri di queste due squadre che continuano a sorprenderci domenica dopo domenica, ma tanti sono anche quelli che riguardano le altre realtà del nostro campionato. La stagione 2017/2018 ha messo in evidenza la capacità di diverse squadre di riuscire ad andare in gol in qualunque modo e in qualunque momento.

E proprio a tal proposito, la classifica che vogliamo proporvi, riguarda proprio la ripartizione delle reti realizzati dai vari club di Serie A, realizzate nella ripresa, ovvero, in un arco temporale che va dal 46’ al 90’ più recupero. Le primatiste? Senza sorprese vi anticipiamo che le prime due classe stanno comandando, ma chi sarà la prima? Il gioco e le caratteristiche tattiche delle squadre, influiscono su questa statistica? Scopriamo insieme questa singolare top 5.

Lazio primatista dei gol nella ripresa

La doppietta di Milinkovic-Savic contro il Sassuolo, i gol di Immobile, la fiammata di Caicedo contro il Genoa a ‘Marassi’ e non solo, tra i ricordi più freschi dei tifosi laziale per quanto riguarda i gol nella ripresa realizzati dai biancocelesti nel corso di questa stagione. I ragazzi di Simone Inzaghi infatti, sono al momento al primo posto per quanto riguarda questa speciale classifica.

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Un primato frutto di ben 34 gol realizzati tra l’inizio del secondo tempo e la fine della partita, più 2 nel recupero. Un bottino che mette in luce ancora una volta le qualità di una realtà, quella della Lazio versione 2017/2018, sempre capace di andare in gol e trovare la lucidità giusta anche al termine della gara. Un dato che è cominciato ad emergere già prima dell’inizio della regolare stagione quando quel gol di Murgia allo scadere, diede la possibilità alla Lazio di scippare la prima gioia ad Allegri e alla Juventus conquistando la Supercoppa italiana all’Olimpico.

Certo, la pericolosità offensiva di una squadra che con un’alta densità di uomini in fase offensiva si spinge sempre verso la porta, facilita la realizzazione di questo primato per una Lazio che quest’anno, nonostante un leggero calo, è una gran bella sorpresa.

Solo il secondo posto per la Juventus

Non deve sorprendere invece, nella maniera più assoluta, il secondo posto della Juventus. I ragazzi di Allegri, così come dimostrato anche nel match di recupero contro l’Atalanta o nel rocambolesco 0-1 dell’Olimpico contro la Lazio dove effettuarono il sorpasso nei confronti del Napoli che poi perse con la Roma al ‘San Paolo’, mettono in mostra sempre la loro voglia di lottare fino alla fine nella fase cruciale della gara.

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Il gol di Dybala con i biancocelesti è l’esempio lampante in campionato, quelli di Higuain e della stessa ‘Joya’ in Champions League con il Tottenham, gli altri episodi che dimostrano la capacità realizzativa davvero incredibile di una squadra che con pazienza, anche senza giocare un buon calcio, riesce a vincere le partite anche allo scadere. Solo un gol di distacco dalla Lazio per i bianconeri che con 33 reti nel secondo tempo più 5 nel recupero, si piazzano al secondo posto.

Un dato, soprattutto quello dei gol nel recupero, che mette in evidenza anche l’importanza di una panchina lunga che per la Juve (prima degli infortuni di Bernardeschi e Cuadrado), rappresenta una risorsa importante per andare in gol fino all’ultimo secondo.

Napoli meglio nel primo tempo

Il più bel gioco del campionato, della Serie A e probabilmente d’Europa insieme a Barcellona e Manchester City. C’è davvero poco da dire su questo Napoli che quest’anno sembra avere davvero tutte le carte in regola per poter vincere il campionato nonostante qualche battuta d’arresto di troppo, nelle gare che contano, nel suo fortino inespugnabile di qualche anno fa: il ‘San Paolo’.

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Proprio lì, oltre ai dolori in Champions ed Europa League, sono arrivate anche le brucianti sconfitte in campionato contro Juventus e Roma, senza considerare il pari contro l’Inter. Ma a parte questo, il Napoli sembra essere sempre improntato a cercare il gol della vittoria nelle fasi iniziali della gara. E’ proprio lì che i partenopei provano a chiudere la contesa evitando inutili fatiche nella ripresa.

Terzo posto e 29 gol realizzati nel secondo tempo, sono la dimostrazione di questo dato che vede comunque gli azzurri sul gradino più basso del podio, forti di uno score realizzativo totale pari a 63 gol. Per i ragazzi di Sarri, 3 gol nei minuti di recupero.

Bene ma non benissimo l’Inter di Spalletti

Luciano Spalletti si aspettava sicuramente qualcosa in più dalla sua Inter quest’anno dopo il buon avvio di stagione. Certo, il divario dalla Juventus e il Napoli è notevole, ma non così irraggiungibile come può far evincere la classifica attuale. Sta di fatto che la sterilità offensiva è frutto soprattutto di una carenza di elementi che, oltre a Icardi, non gode di attaccanti capaci di mettere in rete i palloni.

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Per i neroazzurri, in questa speciale classifica, la quarta posizione è un risultato comunque importante che, con 26 gol dal 46’ al 90’ più 2 nel recupero, evidenza la capacità di un team come l’Inter di essere pronto a catapultarsi nella metà campo avversaria senza difficoltà fino al 90esimo.

Nelle ultime uscite, contro il Benevento e Sampdoria, la maggior parte dei gol dell’Inter (dei 7 totali in queste ultime 3 gare dove c’è anche lo 0-0 contro il Napoli), sono arrivati nella ripresa. I ‘velocisti’ Karamoh ed Eder, spesso entrati dalla panchina, hanno cambiato più volte l’esito della gara.

Roma più pericolosa nel recupero

Chiude invece la top 5 l’ex squadra di Spalletti, ovvero la Roma che con un Dzeko formato diesel in questa stagione, stenta a trovare via del gol con facilità. Spesso sono stati proprio i difensori, nella ripresa, a capovolgere il risultato, anche nel finale, come accaduto con Fazio all’Olimpico contro il Cagliari o Manolas con il Torino.

Per i giallorossi le reti totali tra l’inizio del primo tempo e il termine della gara, sono 23 più 4 arrivate nei minuti di recupero. Un rendimento non ottimale ma comunque buono per una squadra che non molla mai e che ha anche nei panchinari uomini che a gara in corso, nella ripresa, possono essere in grado di cambiare l’esito della gara come El Shaarawy, Under e Perotti che spesso si alternano per due posti.

Il gioco sulle fasce ma con tante verticalizzazioni verso la punta, spesso porta i ragazzi di Di Francesco a scontrarsi con difese ben piazzate che non consentono di sfondare in porta, ma l’insistenza di una squadra che fa della forza fisica e della corsa le sue armi migliori, alla fine, paga sempre con risultati positivi.

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