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Chi è Emilio De Leo: dalla Terza Categoria a tattico di Mihajlovic al Bologna

Emilio De Leo, 41 anni, è il fidato tattico di Sinisa Mihajlovic. In questa stagione al Bologna, insieme a tutto lo staff rossoblù, sarà al fianco del vice allenatore Tanjga che sostituirà il tecnico serbo. La sua, è una storia del tutto particolare, che nasce da una squadra di Terza Categoria in Campania, fino ad arrivare al calcio professionistico.
A cura di Fabrizio Rinelli
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Una salvezza insperata raggiunta sul campo con una giornata d’anticipo solo qualche mese fa. Una squadra che l’ha seguito fin da subito e che proprio adesso, in questo momento difficile, vuole stringersi ulteriormente a lui e dimostrargli che sua la grinta è la vera arma vincente per dominare su tutto. Sinisa Mihajlovic ha a cuore il suo Bologna così come la Bologna di fede rossoblù, la città, lo staff e l’intero mondo calcistico ha a cuore il tecnico serbo. Da quel maledetto giorno in cui in conferenza stampa ha dichiarato che gli è stata diagnosticata una leucemia acuta, il tecnico con tutto la calma e la lucidità del caso, ha prima spiegato a tutti cosa gli stesse accadendo, riservandosi poi solo alla fine di indicare, come suo erede temporaneo, nel periodo d’assenza in cui dovrà sottoporsi alle cure del caso, il suo tattico Emilio De Leo.

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In panchina di certo ci sarà il vice di Mihajlovic, Miroslav Tanjga, ma il 41enne nato a Cava dè Tirreni sarà lì insieme al suo staff e avrà il compito di guidare la squadra ognuno per le proprie competenze e responsabilità. De Leo avrà lil compito dell’organizzazione del lavoro, condividendo le strategie con il vice allenatore e con lo stesso Mihajlovic (quando può). In pochi anni, dalla gestione tecnica di una squadra di Terza Categoria campana è arrivato al fianco di Sinisa tra Sampdoria, Milan, Torino e appunto Bologna.

Chi è davvero Emilio De Leo

Emilio De Leo ha 41 anni, nato il 18 gennaio del 1978 a Cava dè Tirreni, l’attuale tattico di Mihajlovic al Bologna ha una storia del tutto particolare. De Leo allenava una squadra di Cava dè Tirreni: L’Aquilotto Cavese. Una compagine che militava nella Terza Categoria provinciale, nata da una società costruita col sistema dell’azionariato popolare.

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De Leo allenava diversi ragazzi con cui aveva vinto lo scudetto con la categoria degli Allievi Nazionali di serie C della Cavese nel 2006-2007 e li portò all’Aquilotto con l’idea che si potesse poi fare la fusione con la nuova Cavese che nel frattempo era dovuta ripartire dall’Eccellenza per via del fallimento della società. Ma questo non accadde. Nonostante tutto, portò a compimento quel campionato di Terza Categoria con il record di gol e vittorie e ben presto la sua carriera ebbe un risvolto del tutto inaspettato.

Il tecnico ‘venuto dal web’

Già, perché in maniera del tutto casuale, Emilio De Leo ha fatto conoscere a tutti il suo modo di lavorare. Come? Tramite il web, il mezzo di massa più diffuso ed efficace che gli ha permesso di aprirsi le porte del grande calcio. A notarlo fu Fausto Salsano, anch’egli nato a Cava dè Tirreni, ex centrocampista della Sampdoria. Allora assistente di Mancini, Salsano rimase folgorato dinanzi ai suo modi di fare tattica studiati da Youtube e così decise di proporgli una collaborazione con il club nerazzurro.

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De Leo aveva il compito di studiare nuove situazioni di gioco da proporre e metterle al servizio del tecnico. Da quel momento in poi, iniziò davvero una nuova vita per lui e l’incontro con Mihajlovic, da questo punto di vista, fu assolutamente decisivo.

L’inizio di una nuova carriera con Mihajlovic

Tutto nacque quando Mihajlovic iniziò ad allenare il Bologna con Marcolin come suo secondo (già in questa fase De Leo – tramite Fausto Salsano – inviava a Mihajlovic alcuni lavori e analisi degli avversari) che proseguì con lui anche nelle esperienze a Catania e con la Fiorentina (in queste ultime due De Leo non era più in contatto con Sinisa). Ma dall’esonero alla Fiorentina di Mihajlovic, Marcolin decise di staccarsi dal tecnico serbo per andare ad allenare da solo. Nel frattempo Mihajlovic fu ingaggiato dalla Nazionale serba e solo in quel momento decise di chiamare ufficialmente De Leo.

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Da quel giorno in poi, il giovane campano entrò a far parte dello staff tecnico di Sinisa, in cui si occupava (e lo fa ancora) di metodologia, esercitazioni e strategie rispetto all’avversario. Dalla Nazionale serba De Leo però a sua volta aveva bisogno di qualcuno che lo aiutasse con le analisi e i report nella parte video e così ecco arrivare un suo fidato collaboratore: Davide Lamberti. Lavorava con lui già nell’esperienza fatta all’Aquilotto Cavese in Terza Categoria e da quel momento in poi, anche per lui, si sono aperte le porte del calcio professionistico.

Serbia, Samp e poi Milan, Torino e Bologna: come lavora lo staff

Tutto quello che viene provato in campo con la squadra è proposto dallo staff con Mihajlovic che prende l’ultima decisione. Un team giovane e professionale con Lamberti che si occupa principalmente della parte video, dell’analisi degli avversari e report dati, poi Gabriel Raimondi che si occupa della difesa. Sono loro, insieme al resto dello staff, ad aver creato un server che contiene una cartella per ogni giocatore (difensori in questo caso) dove vengono inserite le clip degli attaccanti avversari. Lo stesso viene fatto anche per i portieri. Dal secondo anno alla Sampdoria poi, nello staff si è inserito anche Renato Baldi. Insomma, un lavoro di gruppo vero e proprio. Durante la partita se Lamberti nota delle situazioni da correggere, le registra, le taglia e le invia sul tablet a Baldi in tribuna che comunica a De Leo in panchina tramite auricolare.

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Tutte informazioni poi da filtrare e far vedere alla squadra in video brevi di massimo 4 minuti. Allo staff tecnico del Bologna, con De Leo e gli altri, quest’anno si è unito anche Diego Apicella, anche lui di Cava dè Tirreni, che si occupa di strategie di coesione del gruppo e ricerca della performance. Uno staff interamente campano, di Cava per la precisione, con De Leo che ha individuato dei professionisti capaci e che sostanzialmente riescono a portare avanti un lavoro con grande umiltà. E Mihajlovic si è fidato ciecamente di De Leo e di tutti i suoi collaboratori, dimostrandolo ulteriormente adesso, in questo momento difficile per lui, affidando nelle mani del vice allenatore Tanjga, del giovane cavese e dell’intero staff tecnico rossoblù, le sorti del Bologna. Ogni componente dovrà dare il proprio contributo a seconda delle proprie competenze e responsabilità per guidare la squadra a raggiungere i risultati prefissati.

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