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Chi corre di più in Serie A: ecco la top 5 del campionato

Se in campo hai dei campioni che corrono meno, l’allenatore non può fare a meno di loro. Parliamo dei mediani, ma anche di alcuni esterni d’attacco, dagli sconfinati polmoni capaci di mettere insieme prove atletiche importanti ogni maledetta domenica. Evidenziando però, una certa trasformazione del gioco con i primi cinque corridori della Serie A bravi e abili anche nell’impostazione e nella costruzione della manovra.
A cura di Salvatore Parente
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Il calcio sta diventando sempre più uno sport fatto di autentici atleti capaci di abbinare alle proprie doti tecniche una fisicità importante. Il campione che fonda tutte le sue fortune, e quelle della squadra, solo sul talento sembra essersi estinto da un pezzo. I #10 di oggi corrono di più ma sempre in avanti e sempre più di rado verso la propria porta. Ed è qui che, nel gioco dei ruoli, subentrano i mediani (e non solo), i calciatori più altruisti della pista che devono fare un piccolo sforzo aggiuntivo per restituire equilibrio e competitività ad una macchina che non può dimenticare gli aspetti tattici. E così, quando siamo giunti ad un passo dalla fine della Serie A, ecco quali sono i centrocampisti, ma anche gli esterni alti, che percorrono più chilometri in media ogni maledetta domenica: ecco, i migliori runner d’Italia.

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Brozovic primo: geometrie e corsa in un unico pacchetto

In prima posizione in Italia troviamo un calciatore emblematico del cambiamento concettuale e di fatto del gioco nel corso degli ultimi anni: salvo rare eccezioni, il mediano vecchio stampo, quello dotato di grandi polmoni e piedi discreti, non sembra esistere più. Tanto che in testa a questa graduatoria, con una media di 11,8 Km percorsi a partita, troviamo un centrocampista come Brozovic chiamato, nel 4-2-3-1 di Spalletti, a garantire sì quantità ma anche qualità, geometrie e impostazione nella zona nevralgica del campo.

la distribuzione in mezzo al campo di Brozovic (Opta)
la distribuzione in mezzo al campo di Brozovic (Opta)

Col croato, in effetti, a figurare fra i giocatori con più passaggi a referto del torneo con 2.331 tocchi complessivi, di cui 2.097 riusciti con quasi il 30% di questi suggerimenti, a riprova della verticalità assunta da questi corridori, verso le punte, in direzione porta avversaria. Per una trasformazione, ormai, totale.

Nagy secondo: 11,7 Km per lui. Barella monstre: classe cristallina e polmoni

E che coinvolge anche il secondo runner della pista con Adam Nagy del Bologna, sia pure con meno di mille minuti giocati e solo 14 gare in archivio, bravo ed efficace in entrambe le fasi: di interdizione e proposizione. E infatti l’ungherese è un altro di quei centrocampisti abile ad abbinare polmoni e visione con 11,776 Km percorsi garantiti a partita ma anche 509 passaggi, quasi 40 per gara, e una precisione dei suoi lanci, per lo più in avanti o sulla sinistra, che sfiora l’87%.

la geografia completa dei passaggi prodotti da Nagy (Opta)
la geografia completa dei passaggi prodotti da Nagy (Opta)

Ma la notizia più lieta, per chi lo acquisterà ma anche in ottica nazionale, arriva dalle prove fisiche di Nicolò Barella, astro nascente del calcio italiano, che, oltre a saper interpretare più ruoli sulla mediana, da poter impiegare indifferentemente da regista come da mezzala o trequartista, ed esser capace di inserirsi e pure segnare con un destro davvero educatissimo, assicura un chilometraggio eccellente da 11,735 Km per match. In 32 partite giocate della durata media di 88 minuti.

Giaccherini vola sulla fascia, Pulgar cuce gioco. Freuler attacca tutti

A chiudere questa breve graduatoria dei migliori runner della Serie A ci sono tre calciatori che utilizzano la corsa, nel breve come negli spazi larghi, in maniera del tutto differente. C’è Giaccherini, che nel suo disastrato Chievo, corre e lotta da solo contro tutti sulla fascia sinistra, al centro e sulla trequarti, provando a dare una spinta alla sua squadra con 11,565 Km; c’è Pulgar che lega i reparti e trasmette la palla (84,5% di precisione nei passaggi) muovendosi e svariando su tutto il campo per mettersi in visione, oltre che per intercettare gli avversari con 11,484 Km, e poi c’è un Freuler che, quasi come una vecchia versione dei mediani degli ultimi decenni, attacca tutti, aggredisce i portatori di palla per poi conquistarla (53,4% di contrasti vinti) e ripartire. Dando fondo, ogni domenica, al suo serbatoio con una autonomia, media, da 11,462 Km.

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