Chelsea, Mutu: “Mourinho? Falso e fallito, pensa solo a se stesso”

Tutti contro Mourinho. Sembra quasi uno sport in cui ognuno dice ciò che pensa sullo Special One caduto in disgrazia al Chelsea, in una gara di chi racconta l'aneddoto – ovviamente negativo – più originale. Dopotutto il portoghese non si è mai fatto ben volere nel corso della sua carriera in cui la sua personalità ricca di fascino ma anche di arroganza a volte molto poco velata, ha lasciato uno strascico di nemici, il cui rumore – per parafrasare una sua storica frase ai tempi dell'Inter – inizia ad essere sempre più assordante.
L'ultimo della comitiva anti Mourinho è Adrian Mutu, l'attaccante romeno dall'importante trascorso italiano, dove ha giocato tra le altre con la maglia di Juve, Parma e Fiorentina, che nel 2004 proprio a Londra, sponda Blues fu allenato dal portoghese. Fu un periodo burrascoso per il giocatore che in quella stagione incappò in un controllo antidoping risultando positivo e venendo squalificato. Ma a distanza di un decennio, Mutu torna a parlare di Mourinho con cui non ebbe mai un rapporto professionale basato su fiducia e stima.
Vedete adesso anche nel Chelsea di oggi quanti suoi giocatori non sembrano felici? Soprattutto i giocatori più importanti, i più bravi o quelli più radicati nell'ambiente. Bene, il motivo di tale disagio? E' solo lui
Parole dure che spiegano la visione del calcio da parte di Mourinho raccontata da un giocatore che non ha mai avuto feeling nel suo breve e intenso rapporto a Londra: "La prima cosa che fa sempre ovunque è di andare a incontrare i giocatori più importanti della squadra e di farli arrabbiare per divertimento, senza un reale motivo. Che si chiamino John Terry o Frank Lampard, non fa differenza: questo è il solo modo in cui agisce e non cambia per nessuno".
Al Chelsea la situazione appare compromessa irreparabilmente. I rapporti con parte della rosa sono oramai ai minimi termini e i risultati sono più che negativi. Il portoghese vanta – al momento – un buon rapporto con i propri tifosi e un presidente, Abramovich, che stenta a esonerarlo per non voler pagare uno stipendio plurimilionario ad un disoccupato: "Come persona è finta – prosegue Mutu – perché si preoccupa solo di se stesso e non ha alcuna considerazione per i sentimenti dei suoi giocatori o per quello che pensano. tanto è vero che non si può andare a parlare con lui. In passato è stato anche un grande, ma adesso non è più nessuno e sta pagando anche lo scotto di essere un uomo falso".