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Chelsea-Manchester United, 2-2 al 96°. Mourinho, rissa nel finale

Il Chelsea, con Barkley, impatta al 96′ una partita che sembrava ormai definitivamente compromessa dopo la grande doppietta, di rimonta e di voglia, di Martial. Un gol che salva dunque Sarri e compagni ma che scatena lo ‘Special One’ Mourinho che, provocato, prova a farsi giustizia da solo. Eppure, l’intervento degli steward seda una possibile rissa con la gara, trascinatasi fino al 96′, che termina poi per 2-2. Un pari show per un match al cardiopalma.
A cura di Salvatore Parente
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Di voglia e di rimonta il Manchester United di Mourinho sembrava potersi riprende lo ‘Stamford Bridge’ a quasi sei anni dall’ultimo successo in casa del Chelsea (28 ottobre 2012), eppure, nel finale, Barkley, in mischia stoppa tutto e sigla il punto del definitivo 2-2. Addio tranquillità e spauracchio dell’esonero per Mou che, dopo la rete dell'ex Everton, provocato, scatena una rissa, per fortuna sedata sul nascere dagli steward in zona che risulta indicativa del suo attuale stato d'animo.

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Decisive, ai fini del pirotecnico 2-2 di questo primo pomeriggio britannico, le reti di Martial che, da panchinaro fisso del cileno Sanchez, si riprende la titolarità, la fiducia del suo tecnico ma anche le luci della ribalta con una doppietta di importanza capitale e le segnature di Rudiger e del predetto Barkley per un pari davvero spettacolo, da vero big match della Premier League.

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Un big match che conferma le qualità di gioco, ma anche le difficoltà difensive dei Blues, con i ragazzi di Sarri a concedere ancora troppe palle gol agli avversari, e le buone indicazioni sponda United con i Red Devils, al momento, grazie anche alla reazione di oggi, in netta ascesa come gruppo, personalità e tenuta mentale.

Rudiger meglio di Lindelof e Pogba: i calci piazzati sempre importanti

In passato, specie quando mister Sarri allenava in Italia, si parlava del fatto che l’ex tecnico del Napoli avesse una moltitudine di schemi da poter utilizzare in campo nello specifico comparto delle palle inattive. Leggenda o no, oggi, allo ‘Stamford Bridge’, non c’è stato bisogno di eccessivi tatticismi o strategie per prevalere in questo fondamentale con Rudiger, al 21’, bravo a sfruttare la sua fisicità, e gli errori di posizione del duo PogbaLindelof, sfuggire alla marcatura del centrocampista francese e siglare, di testa, il punto del vantaggio.

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Un gol importante e che, allo stesso tempo, cancella il gap in termini di cm fra le due squadre: i Blues, pure più bassi, in media, di 4 cm rispetto ai Red Devils, sono pericolosissimi, di più, efficaci.

lo scontro Martial (in azzurro) Azpilicueta (in arancio) di questo Chelsea-Manchester United (Whoscored.com)
lo scontro Martial (in azzurro) Azpilicueta (in arancio) di questo Chelsea-Manchester United (Whoscored.com)

Martial si risveglia, Mata e Pogba lo accompagnano bene: è (quasi) riscatto United

Il secondo tempo dello ‘Stamford Bridge’ è tutto di marca United. Negli spogliatoi, sotto di una rete, Mourinho sembra pescare uno dei suoi soliti conigli dal cilindro e la sua formazione, piatta, statica ed arrendevole si trasforma. Mata inizia a macinare calcio, e a sfornare assist, Pogba riesce ad entrare nel vivo dell’azione e Martial, esterno di fascia, si infiamma minuto dopo minuto con né Kanté, e neppure Azpilicueta, in grado di fermarlo.

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E così, il francese, peraltro non sempre preso in considerazione da Deschamps in nazionale, ribalta tutto: dapprima, al 55’ con un destro che beffa Kepa e poi, al 73’, su ribaltamento di fronte dei suoi, con un interno destro che spiazza l’estremo digfensore spagnolo e manda in paradiso, almeno fino al 96′, i suoi.

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Hazard fa quello che vuole (ma poi si spegne), Young e Matic si arrangiano come possono

Se c’è un segreto malcelato della recente fortuna dei Blues si chiama Eden Hazard. L’asso belga, che in estate sembrava destinato a vestire la maglia del Real Madrid, dopo un’annata non certo esaltante, l’ultima con Conte in panchina, con Sarri pare rinato, ritornato ai fasti del mondiale e, pure, perché no, decisivo. Dalle sue parti, infatti, l’ex Lille è una autentico problema per Mou e soci con Young, Matic ed anche Pogba, spesso, a non riuscire a trovare le giuste contromisure per cercare, non tanto di fermarlo, quanto di limitarne l’estro ed il raggio d’azione.

lo sviluppo del gioco sulle corsie laterali di Chelsea (a sinistra) e Manchester United (a destra) (Whoscored.com)
lo sviluppo del gioco sulle corsie laterali di Chelsea (a sinistra) e Manchester United (a destra) (Whoscored.com)

Una sorta di consegna, di obiettivo troppo complicato fino al 65′ per lo United col #10 del Chelsea letteralmente scatenato, imprendibile, costante spina nel fianco sulla destra dei Red Devils nonché primo difensore sulla strada del già citato Young e di Rashford. Emblematico del suo impegno e della sua forma, il giallo rimediato per fallo sull’inglese su ripiegamento difensivo al 30’ del primo tempo. Insomma, se rincorre anche gli avversari, al di là del pari odierno, Manchester City e Liverpool devono cominciare seriamente a preoccuparsi.

44 tocchi e solo due tiri per Morata (Whoscored.com)
44 tocchi e solo due tiri per Morata (Whoscored.com)

Male ancora Morata, Lindelof e Smalling lo controllano bene

Il Chelsea gioca bene, specie nel primo tempo si diverte, legittima il vantaggio, aziona al meglio gli esterni offensivi ma non gira alla perfezione. E già perché se in ogni reparto gli interpreti Blues sembrano trovarsi molto bene, davanti, in posizione di punta, c’è un Morata apparso, anche in questo big match di marca inglese, un pesce fuor d’acqua. Lo spagnolo, peraltro chiacchierato sul mercato ed ad un passo, sempre stando alla stampa britannica, dall’addio al Chelsea, non si disimpegna al meglio confermando una certa allergia alla Premier League ed alla sua estrema fisicità. Una fisicità, esibita anche dal duo Lindelof, Smalling, che limita molto le qualità, le potenzialità del ragazzo in diversi casi incapace di appoggiare la manovra, fare da sponda per i compagni e poi concludere, salvo qualche rara occasione, verso la porta avversaria. Per una condotta, nel primo pomeriggio londinese, non all’altezza della sua fama e delle attese di tecnico, tifosi e addetti ai lavori.

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Tabellino e voti

Chelsea (4-3-3) #1 Kepa 6; #28 Azpilicueta 6, #2 Rudiger 7, #30 David Luiz 6.5, #3 Marcos Alonso 6; #7 Kanté 6+, #5 Jorginho 6.5, #17 Kovacic 6.5 (Dal 69’ Barkley 7+); #10 Hazard 7+, #29 Morata 5.5 (Dal 79’ Giroud 6), #22 Willian 6 (Dal 75’ Pedro 6). A disposizione: #13 Caballero; #21 Zappacosta, #24 Cahill; #4 Fabregas, #8 Barkley; #11 Pedro, #18 Giroud. Allenatore Maurizio Sarri 6.5

Manchester United (4-2-3-1) #1 De Gea 6; #18 Young 6, #2 Lindelof 6-, #12 Smalling 6, #23 Shaw 6; #31 Matic 6, #6 Pogba 6+; #11 Martial 7.5 (Dal 84’ Pereira s.v.), #8 Mata 6.5 (Dal 76’ Ander Herrera 6), #10 Rashford 6 (Dal 85’ Sanchez s.v.); #9 Lukaku 6-. A disposizione: #22 Romero; #3 Bailly, #36 Darmian; #15 Pereira, #17 Fred, #21 Andrea Herrera; #7 Sanchez. Allenatore José Mourinho 6.5

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