Chelsea, ma quanto corre Fabregas: lo spagnolo ha già tagliato il traguardo dei 160 km

Chi aveva insinuato che fosse arrivato ai titoli di coda di una lunga e favolosa carriera, si sarà rimangiato tutto dopo aver visto le prime giornate di Premier League. Cesc Fabregas è ancora vivo, lotta insieme a quelli del Chelsea e corre ancora come un ragazzino. I dati in possesso dello staff tecnico del Chelsea, hanno sbalordito l'intera Premier League. Come riporta il "Daily Mail", infatti, l'ex Barcellona sarebbe il giocatore che, fino ad oggi, avrebbe percorso più chilometri di tutti in campionato: il primo a raggiungere e superare le 100 miglia, nei primi 14 incontri di Premier League. Oltre ai 164 km percorsi, Fabregas si è rivelato prezioso anche in fase offensiva con i suoi undici assist vincenti. Un dato che fa sorridere Josè Mourinho, un po' meno Thierry Henry che, dalla stagione 2002/2003, detiene il record di venti assist decisivi. Nella speciale classifica dei "corridori" del campionato inglese, dietro a Cesc Fabregas troviamo un altro giocatore del Chelsea, Nemanja Matic, che ha corso solo un paio di chilometri in meno rispetto al compagno. In terza posizione, l'ultimo a superare quota 100 miglia in Premier League, sale il centrocampista dell'Hull City, Jake Livermore.

Chi può fermare questo Chelsea? – La domanda ricorrente, su tutti i tabloid britannici, è proprio questa. Con una coppia di centrocampisti che macina chilometri e assist, una difesa impenetrabile (solo 11 gol incassati, solo uno in meno della difesa meno battuta: quella del Southampton) e un attaccante già in doppia cifra (vedi alla voce: Diego Costa), l'armata dello "Special One" pare davvero inarrestabile. A + 6 sui campioni del Manchester City, e già qualificati per gli ottavi di Champions League, i tifosi del Chelsea aspettano la sfida contro la loro bestia nera Newcastle (se non perde, il Chelsea "scrive" il record d'imbattibilità: 24 partite senza sconfitte) e si godono il "magic moment" dell'undici di Josè Mourinho: sempre in prima pagina, anche per le sue dichiarazioni sarcastiche e velenose. Le ultime 48 ore, infatti, sono state nel segno di "Mou": prima ha allontanato le voci di feeling pericolosi con altri colleghi ("Non capisco come e perché si possa essere amici fra allenatori") e poi ha lanciato il suo abituale grido di battaglia: "I record non m'interessano, voglio solo vincere!". Un desiderio che, molto probabilmente, si trasformerà in realtà anche questa volta.