Chelsea-Gala, Mancini: “Porto Mou a cena”. La replica: “Non ci penso proprio”
Chelsea-Galatasaray è già cominciata. Il botta e risposta tra i due tecnici dal passato nerazzurro apre le ostilità. Mancini torna in Inghilterra, l'aveva lasciata dopo l'esonero dal City: "Se vinco porto Mourinho a cena e pago io". Il portoghese risponde alla sua maniera: "Io a cena con Mancini? Non ci penso proprio. Dopo la partita ho altre cose da fare". Fischio d'inizio (non ufficiale) e prime randellate perché la posta in palio è altissima: la qualificazione ai quarti di finale che per i turchi sarebbe un'impresa incredibile considerato il risultato (1-1) maturato all'andata.
La fiducia di Mancini. "Superare la fase a gironi è stato già un miracolo – ha ammesso Mancini -. Il Chelsea è una delle squadre più forti d'Europa ma nel calcio può sempre accadere di tutto. Non contano i giocatori o il modulo, ma soprattutto l'approccio mentale alla partita".
Il rumore dei nemici. E' ovunque, soprattutto quando si parla di arbitri. In Italia Mourinho mimò il gesto delle manette, adesso cala la personale scomunica su Chris Foy, il fischietto che nell'ultimo turno di Premier League (coinciso con la sconfitta del Chelsea contro l'Aston Villa) gli ha sventolato il cartellino rosso sotto il naso. Non sono nemici ma ‘vecchi amici' Didier Drogba e Wesley Sneijder, ex calciatori avuti a disposizione. "Drogba ha 36 anni, ma è forte come se ne avesse dieci di meno. E’ uno dei calciatori più importanti nella storia del Chelsea e soprattutto uno degli attaccanti più forti al mondo". Quanto all'olandese, il giudizio è sintetico ed efficace. "Ci sono 3 ottimi numeri 10 in circolazione, Sneijder è uno di questi".
