Chelsea, fiducia a tempo a Conte: in Premier la ‘maledizione dei vincenti’ colpirà ancora?
Dopo il pesante 4-1 in casa del Watford subito dal Chelsea nel monday night della 26a giornata di Premier League, la panchina di Antonio Conte comincia a traballare, con i Blues che al momento lo hanno confermato ma con fiducia a tempo. L’ex ct della Nazionale infatti ha cominciato il 2018 con una serie di risultati molto deludenti culminato proprio con la brutta sconfitta di Vicarage Road. Sono infatti 10 le gare giocate dai Blues nel nuovo anno tra campionato e coppe con un impietoso score che racconta di tre sole vittorie (una in Premier League, due in FA Cup di cui quella con il Norwich ottenuta ai rigori), quattro pareggi e tre sconfitte.
Altro che Blues, 2018 nerissimo per Conte
Un rendimento che ha allontanato i londinesi dalla vetta della classifica (ora a -19 dalla capolista Manchester City) che rischiano adesso di perdere anche la qualificazione alla prossima Champions League dato il sensibile recupero di Tottenham e Arsenal, oltre ad esser stati eliminati dalla Carabao Cup, la coppa di Lega inglese. Un rendimento che ha spinto i vertici del Chelsea a valutare la possibilità (per ora rimandata) di un cambio immediato nella guida tecnica della squadra, nonostante sia stato proprio l’allenatore leccese il principale artefice della vittoria del titolo di Premier League della scorsa stagione. Questo Oltremanica, e soprattutto in casa Chelsea, non sembra però essere un’attenuante, anzi sembra quasi che il fatto di esonerare chi vince negli ultimi anni sia diventata una vera e propria tradizione.
Vinci la Premier League? Vieni esonerato
Qualora Antonio Conte venisse esonerato sarebbe difatti la terza volta consecutiva che il tecnico campione d’Inghilterra in carica viene sollevato dall’incarico nella stagione successiva. È successo a José Mourinho, vincitore della Premier nella stagione 2014/2015 con lo stesso Chelsea e poi esonerato il 17 dicembre 2015 da Abramovich. Stessa sorte è toccata a Claudio Ranieri, assoluto protagonista del “miracoloso” titolo conquistato dal Leicester nel campionato 2015/2016 e poi mandato via il 23 febbraio 2017 dopo la “congiura” di alcuni suoi calciatori.
La “maledizione del tecnico campione d’Inghilterra in carica”
Nel maggio 2013 lo stesso destino era toccato anche a Roberto Mancini che da campione in carica (aveva vinto il titolo nel 2011/2012) è stato sollevato dall’incarico dal Manchester City prima di concludere la stagione. E se a questi precedenti si aggiunge il fatto che Sir Alex Ferguson ha lasciato la panchina del Manchester United per ritirarsi dall’attività proprio dopo aver vinto la il massimo campionato inglese nella stagione 2012/2013, potremmo cominciare a parlare di “maledizione del tecnico campione in carica della Premier League”. Unico indenne in questi ultimi anni è stato il cileno Manuel Pellegrini che dopo aver conquistato il titolo con il City nel 2013/2014 è riuscito a restare sulla panchina dei Citizens per altre due stagioni.
Al Chelsea di Abramovich non basta vincere
Ma non è questo l’unico tabù che dovrà sfatare Antonio Conte per rimanere ancorato alla panchina dei Blues fino alla fine del suo contratto che scade a giugno 2019. Infatti, nessuno dei suoi predecessori che dal 2005 ad oggi hanno vinto un trofeo importante con il Chelsea ha terminato la propria avventura con i londinesi a naturale scadenza del contratto. Tutto è cominciato ancora una volta con José Mourinho che dopo aver centrato la Premier League nella stagione 2005/2006 è stato esonerato nel settembre del 2007, e poi continuato con Carlo Ancelotti che conquistato il campionato 2009/2010 si è visto recapitare il ben servito a maggio 2011.
Luis Enrique alla finestra
Non immuni da tale destino nemmeno Roberto Di Matteo che ha portato il Chelsea alla vittoria della sua prima (e al momento unica) Champions League, esonerato nel novembre 2012, e Rafa Benitez, vincitore con i Blues dell’Europa League 2012/2013, salutato al termine della stessa stagione. Per concludere il già citato bis di Mourinho sollevato dall’incarico da campione d’Inghilterra in carica nel dicembre 2015. Visti i precedenti non sarà facile per Antonio Conte prolungare la sua permanenza a Stamford Bridge, e Luis Enrique, il principale candidato a sostituirlo in caso di esonero, è già alla finestra.