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Che succede al Genoa? Tifosi rossoblù in protesta contro Preziosi per la gara col Torino

La tifoseria organizzata del Genoa ha annunciato una contestazione per Sabato durante la gara col Torino. La curva resterà deserta e verranno ritirati tutti i simboli (striscioni, bandiere) della squadra, in segno di protesta contro il presidente Enrico Preziosi. Nel mirino ci sono i deludenti risultati sportivi dei Grifoni e la gestione non trasparente dei conti societari.
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"Chi entrerà sarà considerato complice della dirigenza e di Preziosi". È un Ferraris semi-deserto quello che si appresta ad ospitare la delicatissima sfida di sabato (ore 15) tra Genoa e Torino. La tifoseria organizzata rossoblù ha annunciato con un comunicato l'intenzione di "restare fuori dallo stadio in totale e definitiva contestazione al proprietario del Genoa", aggiungendo che le gradinate dello stadio resteranno "spoglie dei nostri striscioni e delle nostre bandiere". L'ira dei tifosi si accende a una settimana dalla cocente sconfitta nel derby contro la Sampdoria.

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Perché protestano i tifosi del Genoa

"I risultati sportivi e la gestione finanziaria della squadra", come si legge sul comunicato, sono i fattori che hanno fatto esplodere la rabbia del tifo organizzato rossoblù. Il Genoa in classifica non naviga in acque sicure: fermo al 15esimo posto con 35 punti, si trova a sole 5 lunghezze di vantaggio sull'Empoli terzultimo. Gli uomini di Prandelli hanno collezionato 4 punti in meno della scorsa stagione, quando a questo punto del campionato si trovavano 12esimi in classifica ma con un distacco più netto dalla zona retrocessione: addirittura 10 punti separavano i Grifoni dal Crotone terzultimo.

L'esonero di Juric e la cura Prandelli che non funziona

Dall'esonero di Juric dopo la clamorosa eliminazione in Coppa Italia arrivata ai rigori per mano dell'Entella, la guida tecnica di Prandelli non è servita a dare una scossa alla squadra e all'ambiente: su 18 partite giocate, il Genoa ne ha vinte soltanto 4, collezionando 7 pareggi e 7 sconfitte, tra cui alcune pesantissime come quelle di Parma e Udine, oppure le batoste in casa con l'Inter (0-4) e l'ultima nel derby con la Samp. Risultati che hanno fatto finire anche il tecnico bresciano nell'occhio del ciclone.

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Conti non trasparenti e mancati investimenti, Preziosi nel mirino

Ma il vero bersaglio della contestazione è il presidente Enrico Preziosi, definito "un imprenditore mediocre e soprattutto un pessimo dirigente sportivo, con la colpa – si legge nel comunicato – di aver reso apatico e spettatore un popolo fiero e orgoglioso come nessun altro". In particolare al patròn rossoblu viene rimproverata una gestione non trasparente delle plusvalenze generate dalle numerose cessioni eccellenti di questi anni (in ultimo quella di Krzysztof Piątek), oltre al mancato investimento dei ricavi per potenziare la rosa, rimpiazzando i calciatori ceduti.

La risposta di Preziosi: "Sono stanco, voglio andare via"

Il presidente del Genoa ha rivelato la sua risposta alle contestazioni degli ultras in un'intervista uscita questa mattina sul Secolo XIX"Il bilancio è sano e a disposizione di tutti", ha dichiarato Preziosi, difendendo i conti della società e invitando i tifosi più scettici a "nominare un commercialista per fare i conti da soli". Ma l'imprenditore campano vede ormai conclusa la sua esperienza alla guida della società. "Sono più stanco io di loro – si legge – la proprietà è in vendita da tre anni, ma ancora non si è presentato un soggetto serio in grado di prendere il mio posto". E chiude con una stilettata ai tifosi: "Dicono che sono il male del Genoa, ma ho investito tanti soldi e gli ho garantito 12 anni di A".

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