Che succede a Kalinic: perché è stato escluso (e perché andrà via)

L'esclusione dalla lista dei convocati per la sfida contro il Chievo è il punto più basso della stagione di Nikola Kalinic. Il Milan – come del resto successo con André Silva, pagato 38 milioni – ha investito molto sull'attaccante croato: 25 milioni versati nelle casse della Fiorentina dopo una lunga trattativa. L'ex viola avrebbe dovuto garantire gol, rendimento, esperienza, peso al reparto offensivo dei rossoneri ma – a conti fatti – s'è rivelato finora solo zavorra finendo progressivamente dietro le quinte anche a causa della contestuale esplosione di Cutrone. Zavorra anche per il bilancio considerato che il suo stipendio (3.5 milioni netti a stagione, come Biglia) è il terzo più alto rispetto a Bonucci (7.5 milioni) e a Donnarumma (6 milioni).

Il ragazzo della Primavera, 19enne, al primo impatto con la realtà della Serie A è riuscito a fare la differenza, a costituire una risorsa preziosa nei momenti più difficili della stagione fino a meritare la chiamata in Nazionale. Tutt'altra storia quella della punta croata: l'ultimo gol in campionato risale al 3 dicembre scorso (gara col Benevento), un'astinenza durissima da accettare e che ha fatto il paio con i continui problemi fisici che ne hanno limitato le potenzialità: infortunio all'adduttore e contusione al piede sono stati solo incidenti di percorso ma lo stop per la pubalgia (acuitasi in occasione delle esclusioni contro Spal e Sampdoria) è stato deprimente.
Quattro nel complesso le marcature: doppietta con l'Udinese il 17 settembre, digiuno interrotto il 25 ottobre con il Chievo poi di nuovo a secco fino al 3 dicembre nella sfortunata trasferta nel Sannio, quella del pareggio di Brignoli al 95°.

Il malumore del calciatore è palpabile e va di pari passo alla delusione: quando nelle ultime sedute d'allenamento ha intuito che Gattuso lo avrebbe lasciato di nuovo fuori dalla formazione titolare è apparso spento. Nemmeno il ‘ringhio' dell'allenatore è riuscito a scuoterlo, di qui la decisione per scelta tecnica di non convocarlo per la sfida di campionato. Cosa accadrà adesso? L'obiettivo nell'immediato è recuperare un patrimonio che può essere utile in previsione del finale di stagione, il resto dipenderà dall'esito della stessa: un contro è ragionare con gli introiti della Champions in tasca, altro è dover quadrare i conti col fiato sul collo della Uefa e del settlement agreement. Nell'uno e nell'altro caso Kalinic sembra destinato a lasciare il Milan.